Da Meldola passando per Cusercoli fino a Civitella, il letto del fiume Bidente è una fitta selva di tronchi e rami divelti dalla furia dell’alluvione. In queste zone, sembrerebbe non esserci traccia della tanto enfatizzata pulizia di argini e fossi portata avanti dalla Regione Emilia Romagna. Di cantieri, in alcuni tratti del fiume Bidente, non c’è manco l’ombra.
“La situazione è davvero preoccupante – spiega il consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli -. Nella frazione Ricò di Meldola, all’altezza del ponte, è ben evidente la fitta vegetazione che invade l’intero letto del fiume. Non mancano poi cataste di tronchi, alberi in mezzo alle rive e detriti di ogni genere che occludono il naturale corso dell’acqua. A Cusercoli, zona di via Andrea Costa, le condizioni del fiume Bidente sono ancora più critiche. Qui, come riportatomi dai residenti e da chi frequenta l’area, non c’è traccia di opere di manutenzione del patrimonio arboreo e rimozione di alberi caduti. Lungo entrambe le sponde del fiume saltano subito all’occhio montagne di tronchi, rami e sterpaglie. Sotto il ponte dopo Cusercoli, prima dei Nespoli, la situazione è la medesima. Proseguendo lungo la vallata fino a Civitella lo scenario si ripete. Anche in questo borgo, se si percorre la strada che scende verso il fiume e fiancheggia il conad si può prendere atto di una situazione altrettanto critica, con cataste di rami ammassate addosso ai piloni e l’assoluta mancanza di manutenzione della componente boschiva che invade l’intero alveo del fiume”.
“Al di là di quello che afferma la Regione – conclude Pompignoli – il territorio ‘parla’ e ci riporta una situazione davvero drammatica. Ecco perché da viale Aldo Moro ci aspettiamo progetti certi e cronoprogrammi ben definiti dal punto di vista idrogeologico e della messa in sicurezza delle nostre vallate”.