«Si è appreso che dopo molti mesi di gestazione la giunta comunale ha finalmente deliberato le modalità con cui assegnerà le donazioni ricevute fra i cittadini alluvionati. C’è stato inizialmente il tentativo di luglio di tramutare le donazioni in mutui agevolati attraverso un meccanismo studiato con le banche, scatenando l’ira dei cittadini colpiti dal disastro: “Sono in corso incontri con gli istituti bancari per intervenire sulla leva del credito e per la creazione di prestiti agevolati a tasso zero a favore dei cittadini alluvionati, grazie alle donazioni ricevute dal Comune, pari a un milione e 100.000 euro, alle quali aggiungeremo altri 2 milioni di fondi comunali” dichiarava sindaco, Gian Luca Zattini. Le proteste conseguenti hanno fatto cambiare idea agli amministratori che, mentre tutti gli altri Comuni decidevano celermente come assegnare ai cittadini le donazioni ricevute, anziché copiare da loro i metodi migliori, continuava nel traccheggio» è il commento di Maria Grazia Creta e Alessandro Ronchi di Europa Verde Forlì.
«Di zero utilità è stata poi la “commissione di indagine e studio” presieduta dal consigliere Biondi, che ha concluso i propri lavori fra le polemiche seguite alle ardite dichiarazioni del suo presidente, rivelatasi fin da subito un tentativo di sviare l’attenzione e di far assumere ad altri decisioni che spettano esclusivamente all’organo amministrativo. Ora la delibera di giunta, presa finalmente dopo 5 mesi, approva un modulo per la domanda di contributi e stabilisce di pubblicare un avviso pubblico per la loro erogazione. Subito? Macchè, si perderanno altri mesi, si arriverà fino al 31 dicembre per la presentazione della domanda. Poi gli uffici, solo dopo aver fatto una istruttoria sulla base del numero e della entità delle domande decideranno come ripartire i fondi e formuleranno una graduatoria. Poi finalmente si delibererà la assegnazione e dopo altro tempo i soldi saranno finalmente disponibili.
Queste donazioni servivano ad aiutare i cittadini a rialzarsi immediatamente, ma visti i ritardi lo scopo principale è stato clamorosamente fallito, e come al solito famiglie e imprese hanno dovuto cavarsela con le proprie gambe» insistono gli esponenti di minoranza.
«Facendo due conti sulle tempistiche, i soldi arriveranno agli interessati poco prima delle elezioni amministrative che decideranno della riconferma del sindaco e della sua giunta. Una coincidenza non da poco. Quello che non si capisce è perché si sia smesso di raccogliere denaro su questo fondo: non è la specialità di Melandri? Mettere un banchetto nelle occasioni organizzate dal Comune o con il suo contributo per aiutare quella parte consistente di città che fatica a riprendersi avrebbe rovinato l’immagine e il clima di festa e campagna elettorale? E che fine hanno fatto gli altri 2 milioni che il sindaco Zattini aveva affermato di aggiungere dal bilancio comunale? In delibera non se ne parla» concludono Creta e Ronchi.