In occasione della mostra Eve Arnold. L’opera, 1950-1980 – promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì con il Comune di Forlì e realizzata in collaborazione con Camera (Centro Italiano per la Fotografia) di Torino, d’intesa con Magnum Photos – la Chiesa di San Giacomo del complesso museale di San Domenico ospita un ciclo di incontri aperti al pubblico pensato per raccontare la figura della grande fotografa statunitense e approfondire alcuni temi della sua ricerca fotografica.
Ogni incontro sarà moderato dalla curatrice della mostra Monica Poggi, prendendo spunto da uno degli scatti della Arnold in mostra, scelto dall’ospite dell’appuntamento. Venerdì 10 novembre alle ore 17,30, sarà la scrittrice Simonetta Agnello Hornby la prima protagonista del ciclo. L’autrice di origini siciliane, amica intima di Eve Arnold, racconterà della sua personale prospettiva della fotografa che “Preferiva raccontare degli incontri con la gente comune, i ragazzini dell’Avana, le donne dell’harem in Arabia, i bambini di strada, gli anziani. Le piaceva fotografare mani e piedi e dopo una sessione fotografica, chiedeva il permesso di farlo: diceva che era racchiusa lì la loro anima”.
Partendo da una foto di Robert Penn, che ritrae Eve Arnold sul set del film Becket (1963), la scrittrice racconterà il suo rapporto personale con la Arnold, conosciuta per caso a New York all’inizio degli anni Ottanta e con la quale ha condiviso un’intensa amicizia. “Ci siamo frequentate assiduamente nelle rispettive case, insieme abbiamo visitato mostre e musei e, per i dieci anni da lei vissuti in una casa di riposo, a Pimlico, insieme abbiamo trascorso molti Natali, noi due sole o con la famiglia di Frank, il suo unico figlio. Non ci siamo mai annoiate. […] Parlava a ruota libera e con modestia del suo lavoro e delle persone che aveva fotografato: primi ministri, attori, personaggi politici, scienziati. Senza compiacimento”.