Come da tradizione, a Santa Sofia durante l’ultimo consiglio comunale dell’anno si tiene la cerimonia di consegna dei Gigli d’argento, la civica benemerenza istituita nel 2009 per ringraziare i cittadini che si dedicano ad attività di volontariato in ambito sociale e culturale. Una iniziativa da sempre sostenuta da Assiprov, ora VolontaRomagna, che non manca mai di essere al fianco delle associazioni di volontariato.
Ieri venerdì 22 dicembre il Giglio d’argento è stato consegnato dal sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi a Chiara Bellini, “Esempio di volontariato silenzioso, si è distinta per i gesti quotidiani di integrazione e per avere offerto la sua professionalità a favore dei cittadini stranieri residenti a Santa Sofia”. “Il giglio d’argento è l’occasione per riconoscere il valore del volontariato nella nostra comunità” dice il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi.
“Chiara Bellini, a cui consegniamo oggi questo riconoscimento, incarna questo spirito. Dopo la sua carriera da insegnante ha messo a disposizione degli altri la competenza, la disponibilità e l’umanità che le sono proprie. Lo ha fatto insegnando la nostra lingua, l’italiano, a chi è arrivato nel nostro paese fuggendo da realtà difficili e spesso viene accolto non da essere umano, magari buttato nel frullatore della politica nazionale. Grazie a Chiara e alle associazioni che hanno proposto il suo nome” la motivazione del riconoscimento.
“La solidarietà è una risorsa grande e nobile e ritengo che il giglio d’argento abbia anche una valenza educativa per le giovani generazioni, che con queste occasioni possono vedere chi e come impiega realmente energia per la comunità – commenta l’assessora alla cultura Isabel Guidi -. Chiara Bellini, da tempo, insegna italiano sia ai richiedenti asilo, sia alle donne presso la sede Auser di Santa Sofia: i suoi studenti apprendono il linguaggio “d’urgenza”, quello che permette di vivere quotidianamente, di fare la spesa, di recarsi dal medico. Oltre a questo, Chiara con il suo modo di insegnare lascia un segno e dona un pezzo di sé ai suoi studenti, e questo fa la differenza.”