«Scelgono di fare forzature politiche, senza ascoltare consigli e osservazioni di buon senso, e poi cercano di uscirne con la demagogia e la retorica a buon mercato. Così si potrebbe riassumere la vicenda dell’approvazione del regolamento per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare di Forlì, votato dalla maggioranza appena prima di Natale. Uno dei criteri della proposta della giunta, poi approvato, consisteva nell’innalzamento del punteggio attribuito all’anzianità di residenza fino a renderlo strabordante rispetto all’insieme degli altri criteri di natura sociale ed economica. In quella occasione avevamo, inascoltati, messo in guardia sul rischio di illegittimità di tale criterio, denunciando il pericolo di incorrere in ricorsi e persino nel blocco delle assegnazioni. Sulla materia esiste infatti da tempo un orientamento unanime della giurisprudenza che sottolinea giustamente come gli alloggi popolari debbano essere assegnati a chi ne ha più bisogno, ai nuclei familiari in condizione di fragilità, con anziani e minori a carico e in gravi difficoltà economiche» è il commento di Federico Morgagni di Forlì e Co.
«Per questo motivo ripetutamente le corti hanno cassato, considerandoli inammissibili, quei regolamenti che, per ragioni ideologiche, introducevano in maniera eccessiva parametri di premialità differenti da quelli di tipo socio-economico, con il risultato che i Comuni che li avevano adottati sono stati costretti a ritirarli e riscriverli. A poco più di un mese dalla discussione nel nostro Consiglio comunale, è arrivata la delibera della Regione Emilia Romagna che, sulla base di principi di equità sociale e della giurisprudenza, ha decretato l’impossibilità per i Comuni di riconoscere punteggi premiali all’anzianità di residenza, considerato che il criterio della residenza in regione è già un requisito di accesso alle graduatorie. Quando l’Assemblea regionale tradurrà le disposizioni della giunta in atto legislativo, il regolamento del Comune di Forlì dovrà essere rivisto, esattamente come avevamo pronosticato. Invece di prendere atto del proprio errore e riconoscere la correttezza delle nostre argomentazioni, Lega e Fratelli d’Italia si sono gettati in una furiosa e demagogica polemica, che tuttavia non hanno alcuna credibilità per portare avanti in quanto si tratta delle stesse forze politiche che, in seno al Governo, hanno deciso di non rifinanziare il fondo per l’affitto e hanno decretato tagli per oltre due miliardi di Pnrr agli interventi destinati all’efficientamento energetico delle case popolari» insiste l’esponente di minoranza.
«Anche a livello locale la destra è tutto fuorché credibile quando interviene sul tema della casa. Nonostante un’emergenza abitativa martellante, sono stati infatti necessari 4 anni alla giunta Zattini per mettere a disposizione le prime risorse per il recupero di almeno una quota di alloggi Erp sfitti per mancata manutenzione (arrivati al numero astronomico di 260). Vale la pena sottolineare che questi fondi rappresentano solo un tampone al problema, visto che il Comune si è rifiutato di accogliere la nostra richiesta di inserire a bilancio risorse strutturali per il recupero di ogni alloggio sfitto, e per le necessarie manutenzioni, al passo con il numero di appartamenti Erp che si libera ogni anno. In compenso, un milione di euro è stato sperperato per spese futili come le luminarie di Natale, la rimozione della pensilina, i maritozzi di Massari e così via. Quanto la Giunta tenga ai residenti delle case popolari, del resto, lo si è ampiamente visto nella triste vicenda dei condomini alluvionati di via Autoparco, Isonzo, rimasti per mesi senza luce, riscaldamento e ascensori; il Comune non ha voluto nemmeno considerare l’idea di un temporaneo azzeramento dei canoni di affitto, a parziale compensazione di disagi che chiunque può immaginare» conclude Federico Morgagni capogruppo Forlì e co.