«Appresa la notizia dell’incontro fissato a Forlì mercoledì prossimo, tra Ursula Von Der Leyen, Giorgia Meloni e vari esponenti di governo e regione, abbiamo ritenuto necessario muoverci tempestivamente per convocare un sit-in a simbolo di una Romagna alluvionata che non si arrende, dimostrando così pubblicamente la distanza tra gli annunci che si leggono sulla stampa e la condizione delle persone, delle imprese e del territorio. A 8 mesi dalla catastrofe alluvionale che ha sconvolto il volto della nostra terra, rovinando la vita di migliaia di persone, precarizzando l’esistenza di intere vallate appenniniche, così come dei territori prossimi ai corsi fluviali, e lacerando un intero tessuto economico a cominciare dalle attività agricole, crediamo di poter giudicare come assolutamente insufficienti, gravemente tardive ed estremamente farraginose le poche risposte giunte finora ai bisogni urgenti delle terre alluvionate, della popolazione che ci vive e ci lavora, denunciando una realtà assai lontana dai roboanti proclami iniziali» si legge in un comunicato a firma di 24 associazioni aderenti.
«Il sostanziale nulla di fatto – continua – per quanto ancora riguarda aiuti e sostegni a privati – con l’arrivo di soli 3.000/5.000 euro per chi è riuscito a concludere la domanda – così come l’esclusione dei tanti che hanno avuto danni alle pertinenze, segnala un limite evidente di risorse stanziate rispetto ai danni stimati. Risarcimenti, dunque, non al 100% ma molto parziali, sia nell’ammontare delle somme sia nell’esclusione dei beni mobili, al pari del mancato riconoscimento sulle mutilazioni produttive presenti e future di tante imprese, in particolare quelle agricole. A ciò si aggiunge la frustrante macchinosità burocratica delle procedure, in assenza di un concreto aiuto dalle istituzioni nella gestione di queste domande. Lo stato di insicurezza idrogeologica della montagna, della collina e delle valli, è un tema ancora vissuto da interi territori e sul quale non sono chiare le progettazioni e i tempi dei ripristini. Queste sono solo alcune tra le principali constatazioni che ci rendono necessario animare un’azione pubblica, democratica, pacifica e civile con cui far presente alle istituzioni e all’opinione pubblica che no, non va tutto bene, proprio per niente».
«Invitiamo perciò la cittadinanza, le associazioni, le organizzazioni sindacali e ogni realtà che voglia rappresentare le istanze della Romagna alluvionata ad aderire e partecipare al presidio dimostrativo che abbiamo indetto per mercoledì 17 gennaio in Piazza Saffi a Forlì, nei pressi del monumento ad Aurelio Saffi, a partire dalle ore 12,00, in concomitanza con l’arrivo e lo svolgimento dell’incontro Meloni e Von Der Leyen nella sede comunale. Il nostro obbiettivo è ancora una volta quello di dare la possibilità alla nostra gente e alla nostra terra di testimoniare la verità su quanto si sta vivendo nei fatti qui in Romagna, rispetto ad un’emergenza che non è affatto finita e sulla quale occorre tenere i riflettori ben puntati» conclude la nota.
Il sit-in è stato organizzato da “Appello per l’Appennino Romagnolo”, dall’associazione “La Parola Cesena” e da “Forlì Città Aperta” e hanno già aderito Anpi, Adl Cobas, associazione “Amici della Casa di Tavolicci”, associazione “Barcobaleno”, associazione “Luciano Lama”, Auser Forlì, Avvocato di strada sezione Vanni Casadei sportello Forlì, associazione “voceDonna”, Cgil Forlì-Cesena, Comitato di quartiere Foro Boario San Benedetto, Comitato No Megastore, Federconsumatori, Forum delle donne, Fridays For Future Forlì, Il Progresso delle idee, Legambiente, Libera, Parents for future Forlì, Rea collettivo di genere, Sunia, Udi Forlì, Un Filo Rosso e Un secco no.