È un vero caleidoscopio di colori quello che da qualche settimana accoglie tutte le mattine gli alunni della Scuola Secondaria di I grado di San Martino in Strada: dal grande atrio fino al corridoio che conduce alle aule di lezione i passi dei ragazzi sono infatti accompagnati da disegni, frasi di incoraggiamento e citazioni.
Il progetto, che si inserisce in un più vasto piano di riqualificazione volto a rendere più accoglienti e funzionali gli ambienti di apprendimento della scuola, è stato presentato martedì mattina dalla dirigente scolastica dell’I.C.8, Maria Teresa Luongo, alla presenza dell’assessore ai servizi educativi del Comune di Forlì, Paola Casara, che si è intrattenuta nei locali della scuola per incontrare alunni e docenti.
Presenti anche gli artisti Simone Cannolicchio e Giuditta Matteucci, che hanno ricordato il ruolo da protagonisti svolto dagli alunni della scuola sia in fase di progettazione dell’opera sia nella sua successiva realizzazione attraverso laboratori dedicati all’arte e alla calligrafia. Un posto di rilievo è riservato a Camelia Matatia, la ragazza vittima della Shoah a cui è dedicato l’Istituto Comprensivo n. 8; il suo sorriso, ritratto in un giorno spensierato di una gita in bicicletta, colpisce da subito chiunque entri nell’edificio.
“Nelle sue lettere, scritte nel momento più cupo della sua giovane vita, Camelia ci ha lasciato un messaggio di vita e speranza – ha dichiarato la dirigente Luongo -. Per questa ragione, nel concepire il progetto decorativo e il percorso didattico di scrittura motivazionale, abbiamo pensato di realizzare frasi scritte a mano sulle pareti della scuola intrecciando il suo lascito con quello dei ragazzi di oggi, in un dialogo vivo che si rinnova ogni giorno”.
Durante la visita, l’assessore Casara ha potuto poi visitare anche gli altri spazi rinnovati dell’Istituto, tra cui la nuova aula “Ad Astra!”, una terrazza che è diventata spazio didattico esterno attrezzato con telescopio e stazione meteorologica per attività laboratoriali. “Iniziative di questo tipo sono fondamentali – ha commentato l’assessore – per ricordare ai ragazzi che la scuola è uno spazio loro, in cui siamo noi adulti ad essere ospiti. Coinvolgerli nei processi creativi e realizzativi coltiva il loro spirito di comunità, il senso di appartenenza e l’impegno verso obiettivi comuni, fondamenti di ogni società libera e sana.”