Una mia cara amica, illustre storica del Risorgimento, mi ha fatto osservare argutamente che nella fiction tv su Mameli i patrioti erano vestiti da Willy Wonka, Nino Bixio sembrava uno Yanez tratto dai romanzi salgariani, i fatti erano smontati e rimontati a piacere. Non mancava un tenebroso complotto reazionario. Infatti non si è trattato di un film fondato su un’accurata ricostruzione (come Lincoln di Spielberg, ad esempio).
Il Mameli tv è solo una favola e l’impianto da feuilleton, con tutti i dispositivi narrativi del caso, è stato puntualmente applicato. Se così è, però, allora perché chiamarlo “storico”, con il rischio che qualcuno ci creda davvero?
Roberto Balzani