«La decisione del Comune di procedere a una modifica degli orari di uscita pomeridiana dei bambini frequentanti le scuole dell’infanzia comunali continua a suscitare diffuse proteste di genitori e comitati. Da una parte l’Amministrazione è intervenuta in maniera unilaterale, comunicando burocraticamente una decisione già assunta al di fuori di ogni percorso di concertazione e condivisione con le famiglie, venendo meno a quanto previsto dalla Carta dei servizi dell’ente e dal vigente regolamento dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali, che attribuisce alla Consulta dei nidi e delle scuole dell’infanzia il compito di esprimere “obbligatoriamente” un proprio parere in relazione a ogni programma di riorganizzazione dei servizi, cosa appunto non avvenuta» si legge una nota a firma dei gruppi consiliari del Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Forlì & Co.
«È stata una rottura tanto brusca quanto immotivata con una prassi ultradecennale e virtuosa che ha reso i servizi per l’infanzia di Forlì un’eccellenza nazionale ed europea anche alla luce della capacità di costruire e valorizzare un modello che riconosce alle famiglie un ruolo fondamentale nel processo educativo e nella gestione dei servizi. Altrettanto contestato è il merito del provvedimento, che impone una restrizione e un irrigidimento degli orari e delle modalità di uscita dei bambini penalizzando, invece che agevolare, le famiglie, impegnate quotidianamente nella difficile conciliazione di tempi di vita, lavoro e cura dei propri figli. Di fronte alle tante proteste sollevatesi, il Comune avrebbe dovuto compiere un semplice gesto di buon senso, accettando di ritirare la decisione e far ripartire da zero un confronto con le famiglie sulla base di una reale volontà di condivisione. Invece dall’Amministrazione sono arrivate solo repliche stizzite e giustificazioni frettolose, ennesima dimostrazione di un modo di governare la città che non accetta di confrontarsi col dissenso» continuano gli esponenti di minoranza.
«A ciò è seguito un tentativo di fare cadere il silenzio sulla questione, nel timore forse che le criticità denunciate delle famiglie disturbassero la quotidiana campagna elettorale del sindaco Zattini e dell’assessora Casara. Di fronte alla chiusura e al disinteresse di una giunta che, evidentemente, ha di meglio da fare che preoccuparsi di governare la città e rispondere ai cittadini, abbiamo ritenuto doveroso attivarci perché l’importante tema dell’organizzazione dei servizi educativi trovasse lo spazio di approfondimento e discussione che merita. Per questo motivo abbiamo presentato la richiesta di una seduta straordinaria del Consiglio comunale, aperta alla partecipazione dei rappresentanti dei Comitati di gestione delle scuole dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali e dei componenti della relativa Consulta.
Riteniamo infatti che il Consiglio comunale sia la sede competente per fare chiarezza sulle ragioni che hanno condotto a una scelta sbagliata sia nel metodo che nel merito, di cui chiediamo comunque all’Amministrazione di annunciare l’immediato annullamento» concludono i gruppi consiliari Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Forlì e co.