Bentivogli: «La promessa di Rinaldini di chiudere l’inceneritore è farlocca»

Inceneritore termovalorizzatore Forlì

«La campagna elettorale del candidato sindaco di sinistra Graziano Rinaldini inizia con i peggiori auspici. Nel suo programma è riuscito a mettere insieme una serie di proposte impossibili da realizzare, che farebbero invidia ai migliori fattucchieri. Affermare che nel 2027 spegnerà l’inceneritore è indubbiamente il modo migliore per creare false aspettative: i forlivesi, però, conoscono bene gli accordi regionali sul piano gestione rifiuti che è stato stipulato insieme alla proprietà dell’impianto, in questo caso Hera. Voglio sottolineare, inoltre, che il piano è di competenza solo ed esclusivamente della Regione, l’Amministrazione comunale non ha voce in capitolo» è l’attacco di Albert Bentivogli consigliere della Lega.

«L’inceneritore si potrebbe anche spegnere domani, ma per farlo andrebbe pagata una penale di centinaia di milioni di euro a Hera. Senza contare che il piano prevede che solo tra 8 anni, nel 2032, ci si potrà sedere attorno a un tavolo e valutare concretamente l’idea di un graduale spegnimento del termovalorizzatore. Tornando al presente, al momento sull’inceneritore c’è anche il vincolo legato al teleriscaldamento. Si tratta di un sistema che prevede l’utilizzo del termovalorizzatore per produrre acqua calda che va ad alimentare le condutture. Questo, fin quando non si arriverà alla famosa data di eventuale spegnimento, nel 2032, stabilita da Regione ed Hera» insiste l’esponente del Carroccio.

«Tra l’altro, il teleriscaldamento è stato approvato da questa Amministrazione perché, abbattendo le emissioni di gas da riscaldamento, va nella direzione di un impatto ambientale pari a zero. È chiaro che da qui al 2032 bisognerà necessariamente trovare un’alternativa all’inceneritore per lo smaltimento dei rifiuti, che non dovrebbero più essere bruciati. Caro Rinaldini, prima di vendere ai forlivesi false promesse pensi a sollecitare i rappresentanti regionali del suo Partito Democratico affinché, da qui alla scadenza nel 2032, trovino una soluzione credibile a quello che sarà il futuro piano di gestione dei rifiuti» conclude il vice capogruppo della Lega Albert Bentivogli.

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