Rinaldini e il PD: “Dopo 5 anni di giunta Zattini Forlì è isolata in Romagna”

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Nella serata di ieri il sindaco Zattini ha svelato la propria natura, non di civico bensì di amministratore allineato a posizioni di destra affermando che a Forlì il centrosinistra ha prodotto 50 anni di ‘disastri’. Incredibile e irricevibile dichiarazione da parte di un sindaco che dice di voler essere, a parole, il sindaco di tutti e che nei fatti non lo è”. Così il candidato sindaco Graziano Rinaldini, in merito alle dichiarazioni arrivate nel corso del confronto tra candidati sindaci organizzato da Cna che si è svolto giovedì nella sede della Camera di Commercio.

Ecco i ‘disastri’ prodotti dalle amministrazioni di centrosinistra che hanno governato Forlì per 50 anni di cui parla Zattini: la diga di Ridracoli, l’Università, l’Ospedale Morgagni-Pierantoni, la Tangenziale, il Polo Tecnologico Universitario, i Musei San Domenico, il Parco Urbano, il sistema del welfare e dei servizi scolastici, per citarne alcuni. Le dichiarazioni del sindaco denotano mancanza di buona fede e rispetto per gli amministratori lungimiranti che si sono alternati alla guida di Forlì. Penso innanzitutto a Franco Rusticali, uno dei sindaci più illuminati e amati, che ci ha lasciato in eredità opere fondamentali non solo per la città ma per l’intero territorio.
Cosa ci ha lasciato, invece, la giunta Zattini in questi cinque anni di governo? L’isolamento di Forlì nel contesto romagnolo e una pretesa di autosufficienza emersa in tutta la sua evidenza e gravità nei giorni dell’alluvione. Basti pensare che a Cesena, a quattro giorni dagli eventi alluvionali, le fogne erano state liberate dal fango e le strade ripulite dai rifiuti, mentre a Forlì il sistema fognario è rimasto ostruito per settimane e i rifiuti accatastati nelle strade per un mese per l’incapacità dell’amministrazione di fare sistema e coordinare gli interventi” insiste il candidato sindaco della sinistra.

Veniamo poi alla digitalizzazione, o meglio, alla mancata digitalizzazione degli archivi comunali che poteva essere attuata già nel 2021 ma che non è stata considerata prioritaria da questa amministrazione con il risultato che durante l’alluvione è finito sott’acqua il 75% dei documenti, comprese le pratiche urbanistiche, costringendo oggi cittadini e imprese a lungaggini burocratiche per il reperimento delle pratiche cartacee con perdita di tempo e soldi. È passato un anno dall’alluvione e il parco urbano, gioiello della città realizzato dalla giunta Sedioli, sindaco stimato della nostra città, è ancora in condizioni disastrose, così come altri parchi cittadini. Quanto alle scelte pianificatorie e alla programmazione delle aree commerciali è inutile che il sindaco Zattini continui a scaricare le colpe sulla giunta precedente perché, nei fatti, le scelte amministrative del passato sono diventate per la sua giunta scelte politiche. Questa amministrazione ha avuto cinque anni di tempo, un’eternità, per azzerare l’attuale Piano Urbanistico e realizzare il nuovo Piano Urbanistico Generale, cosa che non ha fatto, assumendo in toto le scelte di chi l’ha preceduta” argomenta Rinaldini.

Vogliamo essere molto chiari con il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, dopo le irrispettose dichiarazioni durante il confronto organizzato da Cna: sappiamo bene di essere in campagna elettorale, ma non possiamo tollerare che si offendano la storia e la memoria di questa città e dei suoi grandi amministratori – affermano i segretari territoriale e comunale del PD, Gessica Allegni e Michele Valli -. Demonizzare gli ultimi 50 anni di governo di Forlì è davvero troppo. Vogliamo ricordare a Zattini, che parla di città universitaria, elogia gli eventi culturali al San Domenico e sottolinea come in 5 anni non si possano cambiare le cose, che lui ha raccolto un’eredità enorme e preziosa proprio dalle amministrazioni di Centrosinistra e che la maggior parte dei successi di cui lui si fregia, hanno una storia che andrebbe come minimo riconosciuta. E di questa fanno parte il polo museale, il Campus di Forlì, il nuovo Ospedale Morgagni-Pierantoni, la Diga di Ridracoli e Romagna Acque, praticamente tutte le scelte infrastrutturali strategiche di questa città. Per non parlare poi dei servizi sociali e scolastici che hanno visto ingenti investimenti pubblici, mentre la destra che sostiene Zattini e che governa il Paese vuole privatizzare la sanità. Ci aspetteremmo almeno rispetto per coloro che hanno reso possibile tutto questo”, continuano i segretari Dem.

Per quanto riguarda le affermazioni provocatorie sulla visita di Elly Schlein a Forlì, addossare le colpe alla Regione Emilia-Romagna di una tragedia come quella che ha colpito i nostri territori, è un tentativo evidente di spostare l’attenzione dalle enormi mancanze che il governo Meloni ha avuto nei confronti delle cittadine e dei cittadini, delle imprese, degli amministratori che hanno dovuto affrontare l’emergenza, abbandonati da un governo che ha politicizzato l’alluvione, rallentando la nomina del Commissario e l’arrivo dei finanziamenti. Regione che è stata in prima linea accanto ai sindaci nella fase più dura dell’emergenza, a differenza di chi tra gli alluvionati ha fatto solo passerelle elettorali, e che ha erogato gli unici risarcimenti ai privati cittadini arrivati ad ora”, chiudono Allegni e Valli.

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