“Il fair play è un concetto riferito a un’etica comportamentale, applicabile a una pluralità di contesti, che tuttavia associamo soprattutto allo sport in quanto in ambito sportivo è nato e si è affermato come valore fondante di un modo di agire. Fa riferimento alla lealtà e alla solidarietà – esordisce Sara Samorì, consigliere comunale uscente, candidata nella Lista civica “Forlì cambia”. Letteralmente significa ‘gioco corretto, ma oggi questo approccio si trova anche nei rapporti sociali e nella politica, perchè il fair play, ormai, rappresenta un atteggiamento, un modo di vivere, di comportarsi e di pensare”.
Questa è l’idea che da sempre condivido con l’amico, prima di tutto, e uno dei più brillanti uomini di Sport di sempre, Arrigo Sacchi, commissario tecnico della nazionale italiana vicecampione del mondo a Usa94 «è considerato uno dei migliori allenatori nella storia del calcio ma soprattutto – afferma Sara Samorì – un ‘profeta’ che ha innovato e rivoluzionato il calcio sia nel modulo di gioco, sia nelle tecniche di allenamento. Arrigo Sacchi, ha condiviso la mia idea di venire a Forlì per sostenermi ma soprattutto, come gli piace spesso ricordare: “Facciamo queste cose per migliorare tutti i bambini e bambine che fanno sport e migliorare l’ambiente in cui crescono perché lo Sport è la strada migliore per crescere, diventare adulti e, soprattutto, pensare collettivamente in un paese, fortemente individualista».
«Il messaggio che vorremmo rimarcare con questa iniziativa è che le politiche sportive in un paese, in una città come la nostra Forlì, così animata e caratterizzatasi per un’alta appartenenza ai valori sportivi, non può che continuare a valorizzarsi in tal senso dedicandogli un posto da protagonista nelle politiche future della città.
Solo alimentando una sana mentalità sportiva – afferma Samorì – come strumento di educazione, formazione, aggregazione, integrazione attraverso un maggiore coinvolgimento delle scuole e l’investimento nella realizzazione di nuovi impianti sportivi per garantire spazi adeguati a tutte le esigenze, saremmo in grado tornare a pensare collettivo, a fare squadra e, quindi, ad essere più competitivi, sicuramente più uniti. In fondo, come dichiara spesso Arrigo Sacchi, “il calcio deve essere emozioni, bellezza, merito. La nostra cultura ha illuminato il mondo”. Se il calcio è lo specchio della nostra società, lo sport ne è certamente il suo profilo più bello» conclude Samorì.