“A un anno dalla devastante alluvione che ha colpito Forlì e la Romagna nel maggio 2023, ricordare il dramma che hanno vissuto migliaia di forlivesi è un dovere ma lo ancor di più è impegnarsi per proteggere la città e il territorio dagli effetti dei cambiamenti climatici”. Lo afferma Paola Casara, capolista de La Civica Forlì Cambia.
“L’amministrazione comunale – prosegue – ha dimostrato un impegno concreto nel sollecitare il governo, anche attraverso la struttura commissariale, per accelerare il processo di rimborso per i cittadini colpiti dall’alluvione. Lo dimostra lo stanziamento delle risorse: i soldi per risarcire i cittadini ci sono e non è scontato. Basti guardare all’alluvione di Villafranca rispetto alla quale i ristori, da parte della Regione, sono arrivati dopo 4 anni. Noi siamo fiduciosi che non sarà così lunga l’attesa per i forlivesi che sono stati duramente colpiti lo scorso anno e abbiamo la concreta speranza che, già dalle prossime settimane, chi ha presentato domanda sulla piattaforma Sfinge vedrà arrivare i risarcimenti”.
Presentare la richiesta attraverso il portale Sfinge è, però, un passo fondamentale per i rimborsi. Una volta caricati i dati sul portale da parte del richiedente, il Comune verifica la completezza della documentazione e si passa alla fase successiva dove Invitalia verifica la “perizia” e propone l’importo ritenuto corretto tenendo conto di soli parametri oggettivi e matematici. La richiesta passa, infine, al commissario che emette il decreto di pagamento con accreditamento del 50%. Anche se è ancora in fase di definizione, con il decreto si dovrebbe poter avere un castelletto di credito nella banca convenzionata con la struttura commissariale. Il saldo si avrà al momento della rendicontazione finale. Chi avesse dubbi o difficoltà nella presentazione delle domande, la struttura commissariale, con il maggiore Giovanni Puliafito, è presente all’interno del municipio, con un ufficio a disposizione di tecnici e cittadini al fine di consigliare e orientare alla presentazione della richiesta attraverso il portale “Sfinge”. “Relativamente ai rimborsi leggiamo continue strumentalizzazioni e sterili polemiche da parte dall’opposizione che hanno l’unico risultato di spaventare i cittadini – sottolinea Casara – . Mi sento di dover ribadire che in Comune ci sono i tecnici della struttura commissariale a disposizione della comunità per chiarire dubbi. Le critiche che continuano ad arrivare ci sembrano inutili e tese solo a speculare su chi ha legittime incertezze e vuole risposte”.
Guardando al futuro, diverse sono le proposte avanzate da La Civica Forlì Cambia per proteggere i cittadini, prime fra tutte l’introduzione di una polizza assicurativa per coprire i danni legati a catastrofi naturali alle abitazioni private, con il Comune di Forlì come garante e attore principale. “La proposta, che potrebbe diventare un modello a livello nazionale – spiega Casara – prevede che il Comune stipuli una polizza per garantire ai cittadini una copertura assicurativa per danni da inondazione, alluvione e terremoto che sarà garantita dal Comune con lo stesso principio dell’applicazione dell’IMU sulle prime case. L’accordo comprenderà anche l’uso di una piattaforma digitale per gestire rapidamente la bonifica dei siti colpiti, richiedere servizi come elettricisti e deumidificatori, e fornire assistenza per necessità immediate come mobili, soggiorno in albergo e rimborso per alimenti e medicinali. Della sua fattibilità abbiamo già parlato con primarie compagnie a livello nazionale e internazionale”.
Un progetto che, quindi, coinvolgerà necessariamente anche gli operatori privati. “Dopo i tragici eventi dello scorso anno, vogliamo guardare al futuro con un patto pubblico-privato per offrire ai cittadini condizioni assicurative più convenienti rispetto al mercato. Vogliamo assicurare tutte le abitazioni di Forlì, senza sostituirci agli interventi necessari per la sicurezza del territorio, che restano di competenza degli enti preposti e in larga parte della Regione, ma offrendo una protezione aggiuntiva per le nostre case. Vogliamo fornire una risposta concreta e innovativa alle preoccupazioni dei cittadini, trasformando Forlì in un laboratorio nazionale per la protezione del territorio e delle abitazioni private anche attraverso la costituzione di una Unità Territorio Sicuro (U.T.S.) che non sia rivolta alla sola emergenza ma alla gestione dei rapporti con gli altri enti che hanno la responsabilità sul territorio, al fine di ridurre i rischi per la popolazione”.