Luciano Baiardi è un volto noto a Forlì. Fisioterapista, all’inizio della carriera ha lavorato tanti anni in una struttura sanitaria della città prima di mettersi in proprio e diventare un imprenditore nel campo sanitario per oltre 20 anni. Ancora oggi, grazie alla sua professione, collabora con il Forlì Football Club e ora è pronto a una nuova avventura: le elezioni amministrative. Baiardi è infatti in lista con Fratelli d’Italia a sostegno del sindaco Gian Luca Zattini.
“Ho scelto di sostenere il progetto del sindaco Zattini perché è riuscito a fare ciò che la sinistra non è stata capace di fare in 50 anni – spiega Baiardi – in un solo mandato ha reso la città più sicura, più vivibile e ha soprattutto iniziato un percorso di riqualificazione del centro”. L’imprenditore porterà in dote alla compagine di centrodestra una profonda conoscenza del sistema sanitario locale. Tra gli obiettivi della candidatura di Baiardi “collaborare al completamento del rilancio del nostro centro storico. Vorrei che Piazza Saffi tornasse ad essere il salotto buono della città e che i forlivesi animassero il cuore di Forlì sia nel loro tempo libero che in pianta stabile, come residenti”.
Un impegno politico, quello del neo-candidato, votato alla cura del territorio. “Un criterio che – spiega – applicherà anche nella sua scelta di voto alle prossime elezioni europee: “darò la mia preferenza a Stefano Cavedagna. È il candidato che più di tutti si è preso a cuore le istanze della Romagna e che ha dimostrato in tutta la sua carriera amministrativa e politica di avere le giuste competenze per un ruolo così delicato” conclude Baiardi.
“Esperienza, competenza e passione al servizio della città: Luciano Baiardi porta con sé un importante bagaglio, utile al futuro di Forlì – commentano Alice Buonguerrieri deputato e presidente provinciale di Fratelli d’Italia, e Vincenzo Bongiorno, coordinatore comunale di FdI –. Abbiamo costruito una squadra determinata a continuare il positivo lavoro intrapreso dal sindaco Zattini e pronta a lavorare per Forlì e i forlivesi”.