«Ci ha stupito aver letto le dichiarazioni attraverso le quali il candidato sindaco Graziano Rinaldini si è schierato contro la realizzazione di un nuovo invaso da affiancare a Ridracoli. Stupisce perché va contro quanto prevede la programmazione romagnola, sconfessa il lavoro di Romagna Acque e di tutti i sindaci romagnoli. Soprattutto quelli del suo stesso partito. Un anno fa, il 5 maggio del 2023, i sindaci di Ravenna, Rimini, Cesena e Forlì, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, proprio a Forlì hanno presentato la conclusione dei lavori di Romagna Next, il laboratorio di programmazione comune del territorio romagnolo. In quella sede, tra tanti obiettivi e progetti, si è presentata un linea guida condivisa e chiara identificando la necessità di realizzare “un nuovo invaso di montagna romagnolo, da 25 milioni di metri cubi”, una capacità più piccola rispetto i 33 milioni di Ridracoli che verrebbe, però, a sua volta potenziato con l’allungamento della galleria di gronda fino al Rabbi.
È un obiettivo che condividiamo pienamente, che fa parte del programma della nostra lista e del sindaco Gian Luca Zattini (e non di quello dei suoi avversari), un impegno per le prossime generazioni a cui non possiamo sottrarci e a cui da anni lavora anche Romagna Acque» si legge in una nota della lista La Civica Forlì Cambia.
«Dovrebbe far riflettere gli elettori forlivesi, invece, che ci sia un candidato sindaco del centrosinistra che a parole si proclama l’erede dei grandi sindaci del passato che hanno realizzato Romagna Acque e Ridracoli, ma nei fatti non conosce neppure i capisaldi della programmazione territoriale romagnola e gli obiettivi condivisi tra tutti i Comuni e le Province della Romagna. Non solo, addirittura si schiera contro opere che sono necessarie per prevenire crisi di siccità e per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici, che sono patrimonio comune di molti amministratori e della Regione, tutti dello stesso colore politico. Probabilmente lo fa perché ostaggio di una coalizione permeata dell’ideologia ambientalista e populista che dice no a tutto. Persino alla Diga di Ridracoli, platealmente osteggiata dai Verdi adombrando paure che si sono rivelate infondate, sconfessate dagli effetti benefici prodotti per l’ecosistema attorno a Ridracoli, dall’indotto turistico e dai benefici per i comuni limitrofi. E poi lo fa perché una parte del suo partito è contraria a realizzare queste opere, come ha rivelato l’autorevole dirigente del Pd Enzo Valbonesi, in nome di qualche astruso calcolo politico. Che forse è lo stesso che, incredibilmente, lo ha portato a escludere la parola università dal suo programma» conclude La Civica.