Si compone il mosaico degli studi: emergono nuovi ‘segreti’ dalla Villa di Teodorico. I risultati scientifici degli scavi, in corso di elaborazione, svelano dati cruciali per la comprensione dello sviluppo planimetrico della villa, della sua fisionomia architettonica, della sua proiezione nello spazio. Il team di archeologi dell’Università di Parma impegnato nello scavo, studio e valorizzazione della Villa di Teodorico, che opera sotto la direzione e la responsabilità scientifica di Alessia Morigi, coadiuvata sul campo da Filippo Fontana, Letizia Aldrovandi e Gloria Bolzoni, concluderà a fine giugno la campagna di scavo e documentazione 2024.
Il cantiere ha visto la partecipazione di venti studentesse e studenti del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma provenienti dai corsi triennali di Lettere e di Beni artistici, librari e dello spettacolo e dai corsi magistrali di Lettere classiche e moderne e di Storia e critica delle arti e dello spettacolo, che hanno potuto spendere le attività ai fini del tirocinio interno e della stesura di tesi di laurea, di dottorandi e specialisti in archeologia, di docenti di archeologia di altre sedi universitarie.
Grazie alla presenza di Fulvio Celico, direttore dell’Hydrogeocentre dell’Università di Parma, e del suo gruppo di ricerca, alle indagini stratigrafiche si sono affiancate quelle paleo-idrogeologiche, indispensabili per la corretta lettura delle evidenze alla luce della potente interazione tra terre e acque nei complessi archeologici galeatesi. I risultati scientifici degli scavi, in corso di elaborazione, svelano dati cruciali per la comprensione dello sviluppo planimetrico della villa, della sua fisionomia architettonica, della sua proiezione nello spazio. Le nuove acquisizioni consentono inoltre di ricomporre il mosaico delle informazioni garantite dagli scavi dal 1942 ad oggi, mettendo finalmente in luce nella sua interezza l’area di rappresentanza del complesso, celebre per i suoi straordinari pavimenti mosaicati. Il consuntivo delle indagini di scavo, che si sono protratte dal XX al XXI secolo, conferma infine la villa di Teodorico come una grandiosa e preziosa espressione della cultura insediativa tardoantica e ne ribadisce il ruolo di primo piano nel panorama delle evidenze archeologiche internazionali.
Una prima presentazione dei risultati della campagna di scavo 2024, organizzata da Università di Parma, Comune di Galeata, Programma Sfera Spazi e Forme dell’Emilia-Romagna Antica in collaborazione con Società di Studi Romagnoli e in coordinamento con Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, avrà luogo a Galeata il 28 giugno, a partire dalle ore 18,00, al Teatro Comunale.
Sono previsti i saluti del sindaco Francesca Pondini, di Fabrizio Storti, Prorettore Vicario con delega alla Terza Missione-Ateneo e Società, dell’Università di Parma, di Massimo Magnani, direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche Sociali e delle Imprese Culturali, Università di Parma e di Romina Pirraglia, funzionaria archeologa della Soprintendenza Abap Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini.
Seguiranno le relazioni di Alessia Morigi direttrice e responsabile scientifico della Missione Archeologica, di Filippo Fontana responsabile sul campo e dell’elaborazione digitale, di Letizia Aldrovandi responsabile sul campo, di Paolo Poponessi consulente della promozione culturale e turistica del Comune di Galeata. Alle ore 19,00 è stata organizzata una visita guidata al cantiere nel sito della villa di Teodorico a cura della Missione Archeologica dell’Università di Parma.