Da sabato 6 luglio saldi al via

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Conto alla rovescia in vista dei saldi, al via in tutta Italia ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano sabato 6 luglio. “Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro, pari a 92 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro“, spiega Roberto Vignatelli, presidente di Ascom-Confcommercio Forlì.

Come ogni anno rinnoviamo l’invito ai cittadini a fare acquisti nei negozi di fiducia, che seguono le regole e non propongono saldi improbabili“. Ascom insomma chiede “attenzione alle attività di vicinato dei centri storici, delle frazioni, dei quartieri, in sintesi della piccola e media imprese. Questi saldi rappresentano per i consumatori un’opportunità da non perdere perché potranno acquistare prodotti di moda e di qualità con un’ampia scelta visto che i negozi sono particolarmente riforniti. Il comparto della moda si sta avviando verso decisioni e scelte essenziali per il prossimo futuro in un rapporto di filiera. È una data importante che coincide con un momento di difficoltà per il fashion retail“.

Ogni giorno in Italia chiudono 24 negozi di moda “e ne riapre soltanto la metà e questo ci fa molto preoccupare. Sicuramente operiamo in un mercato dove sarà necessario mantenere le stesse regole per tutti”. I saldi in regione proseguiranno fino al 3 settembre. Come ogni anno Ascom diffonde un vademecum con una serie di suggerimenti. Partiamo dai cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.

A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio; prova dei prodotti: non c’è obbligo, è rimesso alla discrezionalità del negoziante; pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante; prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo; indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (tenendo conto anche della Direttiva Omnibus in base alla quale va comunicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.

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