Cia Conad entra nel “Protocollo Carcere”

Cia Conad e Protocollo Carcere

Il nuovo Protocollo Unitario d’intesa per il sostegno all’inserimento socio-lavorativo di persone in esecuzione penale interna ed esterna, e persone ex detenute, sul territorio di Forlì-Cesena amplia la compagine di firmatari ed introduce Cia Conad. Il protocollo, rinnovato lo scorso 6 febbraio, conta ad oggi 42 firmatari (tra cui i Comuni di Forlì e Cesena, Unione Valle Savio, Unione Rubicone e mare, Inail, sindacati, imprese e tanti altri) ai quali si è aggiunta oggi 31 luglio Cia Conad. CIA (Commercianti Indipendenti Associati) è la cooperativa di dettaglianti che associa gli imprenditori Conad dei territori di Romagna (province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini), Repubblica di San Marino, oltre a Marche (province di Pesaro-Urbino e Ancona), Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Lombardia. La rete commerciale è composta da 264 punti vendita a insegne Spazio Conad, Conad Superstore, Conad, Conad City, Conad Spesa Facile e Tuday Conad.

L’estensione del protocollo è stata sottoscritta, in rappresentanza di tutti i 42 firmatari, dalla direttrice della Casa Circondariale di Forlì Carmela De Lorenzo, dalla vicepresidente della Provincia di Forlì-Cesena Valentina Ancarani, e dal direttore generale dell’agenzia formativa Techne Lia Benvenuti. Per Cia Conad ha sottoscritto il documento il presidente Maurizio Pelliconi. Era inoltre presente il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri. Il 6 febbraio 2006, dalla stretta collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Forlì-Cesena, è nato il primo laboratorio produttivo Altremani interno alla Casa Circondariale, nell’ambito dell’iniziativa comunitaria Equal Pegaso.

Negli anni i laboratori sono cresciuti ed oggi sono: 4 di assemblaggio di materiale elettrico e falegnameria, 1 di saldatura e 1 di cartiera, raggiungendo volumi produttivi significativi e distinguendosi come buona prassi a livello nazionale. In 18 anni, oltre 110 detenuti sono stati regolarmente assunti ed inseriti nelle attività produttive: risultati importanti a testimonianza dell’impegno costante e continuativo profuso dalla partnership a sostegno dell’inserimento lavorativo. “Siamo molto felici dell’ingresso nel protocollo – sottolinea Maurizio Pelliconi – ed intendiamo collaborare allo sviluppo delle attività in carcere attraverso la sperimentazione di azioni finalizzate a dare continuità dal dentro al fuori alle persone detenute prossime al fine pena, supportandole nel percorso di reinserimento sociale e lavorativo. In particolare vorremmo creare le condizioni per offrire una seconda possibilità alle persone detenute che si dimostrano idonee all’inserimento nei magazzini della Cooperativa e, dopo adeguata formazione, nei punti vendita Conad del territorio associati Cia, anche attraverso esperienze di tirocinio. Questo ulteriore progetto risponde pienamente alle nostre modalità di vicinanza alle comunità nelle quali i soci imprenditori operano”.

L’estensione a un nuovo firmatario così autorevole nel campo della grande distribuzione è una importante vittoria per tutto il nostro territorio – sottolinea Lia Benvenuti – che si dimostra capace di lavorare in rete su un tema complesso come quello del carcere, ottenendo risultati concreti in termini di inserimenti occupazionali e obiettivi rieducativi”.

Questo ulteriore ingresso nel protocollo – sottolinea Carmela De Lorenzo direttore del carcere – dimostra da un lato quanto sia alta l’attenzione di questa comunità ai temi dell’esecuzione penale e dall’altro la grande responsabilità sociale delle imprese e delle istituzioni di questo territorio. L’estensione dell’accordo a Cia Conad rappresenta una grande opportunità per l’inclusione socio-lavorativa delle persone in esecuzione penale che possono così avere una possibilità di lavoro una volta scontata la pena”. Infine esprime la propria soddisfazione il garante regionale Roberto Cavalieri: “Risultati così importanti sono da esempio per gli altri territori della nostra regione, sedi di carcere, nonché altri territori nazionali, affinchè possano portare ad accrescere le occasioni di inserimento al lavoro di persone in esecuzione penale o ex-detenute“.

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