I quartieri Romiti e Cava sul piede di guerra per l’abbandono di rifiuti indiscriminato. A farsi portavoce della protesta sono Stefano Valmori e Maurizio Naldi, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore del Comitato di quartiere Romiti. «Alea Ambiente ci è stata vicina durante l’alluvione – dicono – però adesso stiamo tornando indietro. L’emergenza abbandoni non ci ha mai lasciato, già prima del disastro del maggio 2023. Ora, a quasi 16 mesi di distanza, le cose sono peggiorate anche rispetto agli anni precedenti. Bisogna che Alea e Amministrazione si mettano al tavolo, magari confrontandosi anche con i quartieri che sono disponibili, per decidere procedure e metodologie per stoppare questi personaggi che stanno deturpando le nostre zone. Non possiamo essere noi volontari a sostituire Alea, possiamo aiutare, ma non rimpiazzare la società».
«Siamo molto arrabbiati. Nella fase pre alluvione avevamo contatti diretti con operatori di Alea che raccoglievano le segnalazioni o anche con gli autisti, che arrivavano subito a ritirare i rifiuti. Ultimamente questo filo diretto si è rotto. I punti chiave che chiediamo si possono riassumere così: velocità nel recupero sugli abbandoni; lotta investigativa per identificare i responsabili; lavoro per trovare gli utenti mancanti, cioè cittadini che si capisce che non hanno i bidoni; aumentare gli accertatori ambientali; fototrappole. Chiediamo poi che le sanzioni per chi non rispetta le regole siano molto alte così da scoraggiare gli abbandoni, sfociando anche nella denuncia penale – specifica Valmori –. Sappiamo che interventi straordinari per raccogliere i rifiuti abbandonati finiscono nelle bollette di tutti i cittadini».
I rappresentanti dei quartieri segnalano poi le zone più colpite dagli abbandoni: dal ponte di Schiavonia, all’Hotel Principe nella vicina campana di vetro; dal parcheggio della scuola “Tempesta” a via Tramazzo, da via Perlasca, sotto il cavalcavia e lungo il fossato a via Tevere, l’area Aldi, via Consolare, via Borghetto Romiti, via Bendandi, via Padulli, via Cassirano e altre zone ancora.
«Alea pur impegnandosi può tamponare ma non è riuscita ad oggi risolvere completamente questo fenomeno di degrado ambientale legato agli eccessivi abbandoni da parte di diversi contravventori. A questo punto Alea deve essere aiutata dalle Istituzioni, nel riuscire definitivamente risolvere questa emergenza abbandoni che ci sta colpendo ogni giorno. Come sempre e come cittadini volontari saremo a disposizione per eventuali incontri e collaborazioni come sempre abbiamo dimostrato» concludono.