Non appena le condizioni dei vigneti lo hanno permesso la vendemmia è ripartita nel Forlivese. L’alluvione della settimana scorsa ha, ancora una volta, avuto un impatto pesante sull’agricoltura del territorio e, tra le altre cose, ha stoppato la raccolta dei grappoli. Inoltre sta determinando problematiche inattese. “Diversi soci dovevano ancora completare la raccolta delle uve a bacca nera, come il Sangiovese – puntualizza Carlo Alberto Favoni Miccoli, presidente della Sezione Vitivinicola di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – sabato e domenica, quando il terreno si è un po’ asciugato e ha consentito ai mezzi di entrare in vigneto, è ripresa la vendemmia. Ed è una corsa contro il tempo: tutta l’acqua caduta sul territorio sta promuovendo l’insorgenza di marciumi e attacchi fungini, inoltre così tanta pioggia finisce per abbassare il grado zuccherino dell’uva. Il ciclone Boris ha rovinato la coda della vendemmia 2024, ed è un vero peccato perché si presentava come una campagna non particolarmente problematica sino a lunedì scorso. Le condizioni ambientali degli ultimi giorni hanno creato molti problemi sulla sanità dell’uva, le marcescenze che avanzano rendono necessario velocizzare i tempi di raccolta dove è possibile. In alcune zone, infatti, è ancora difficile entrare nei vigneti”.
“La messa in sicurezza del territorio resta una priorità – evidenzia Alberto Mazzoni, vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini e presidente della Consulta di Confagricoltura Forlì – e l’agricoltura è il settore economico che paga maggiormente pegno anche in questa alluvione. Gli agricoltori devono essere ancora ristorati dei danni subiti nel 2023 e si trovano ad affrontare nuove difficoltà, dai danni diretti alle produzioni ancora da raccogliere a quelli sugli impianti e sulle strutture. Da Governo e Regione ci aspettiamo fatti e interventi concreti, non polemiche e rimpalli di responsabilità come invece abbiamo assistito negli ultimi sedici mesi”.
Il presidente della Sezione Vitivinicola di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini traccia un primo bilancio sulla vendemmia 2024 nel territorio forlivese. “Le prime indicazioni ci dicono che le produzioni dei bianchi sono abbondanti, con una gradazione nella media; sui rossi, dove c’è una buona produzione, il grado medio sembra essere leggermente più basso rispetto alle ultime annate. Per cercare di valorizzare il Sangiovese, vitigno d’eccellenza del territorio, stiamo cercando di utilizzare delle nuove tecniche per la nostra zona, come quella dell’appassimento – conclude Favoni Miccoli – l’uva viene raccolta in cassette monostrato e lasciata oltre un mese ad appassire prima di vinificare e ottenere un vino dalle gradazioni importanti e di alta qualità”.