L’atletica a Forlì, brevi cenni sulle associazioni sportive

Unione Sportiva Forti e Liberi

Le origini anno 1884

Siamo verso la fine del 1800 e precisamente ‘84, quando un gruppo di appassionati forlivesi visto l’interesse e la passione per le attività sportive in altre città come Bologna con la Virtus, Modena con la Panaro ed altre, prese l’iniziativa per creare anche a Forlì una struttura che promuovesse l’interesse per l’attività sportiva. Fu costituita una società alla quale fu dato il nome di Romanello da Forlì. Questa nuova società ebbe un ottimo riscontro sulla città ed ebbe con gli allora allievi ginnasti degli ottimi risultati. Purtroppo mancando contributi finanziari adeguati la Romanello fu costretta a cessare l’attività.

Dopo alcuni anni, e precisamente nel 1898, nacque un nuovo sodalizio che prese il nome di Società Ginnastica Forti e Liberi. Non lo abbiamo detto, ma visto il tempo storico, questa attività sportiva era riservata agli uomini. Quindi la ginnastica forlivese era solo maschile. Numerosi furono i concorsi sia in Italia che all’estero a cui prese parte. Sotto la guida del prof Arnaldo Basini ottenne ottimi risultati individuali e di squadra, come la vittoria di Gualtiero Lombardini nel Penthatlon Reale di Genova nel 1914. Esiste una bella foto con quattro atleti fra cui compare anche Aldo Spallicci (primo a sinistra) in tenuta da ginnasta. Alle loro spalle terzo da sinistra Arnaldo Basini.

Sempre in questi anni vista la necessità sociale di un aiuto sanitario per i cittadini, la Società organizzò un corso di Pronto Soccorso. Nascerà nel frattempo Dam una Man (Società di Assistenza e Pronto Soccorso) , nome ideato da Aldo Spallicci, un’istituzione per aiutare chi avena bisogno di assistenza sanitaria.

La Prima Guerra Mondiale

Tragico avvenimento che creò ben presto dei problemi primo fra tutti la requisizione della palestra di Via Campostrino che era stata fino ad allora il centro sportivo della Società. Non solo ma anche la chiamata alle armi di numerosi soci e ginnasti determinò un fermo delle attività sportive. Terminato il conflitto la Forti e Liberi si ristrutturò diversificandosi in varie sezioni come Ginnastica, Atletica leggera e pesante, Calcio, Pugilato e Tiro a volo e cambiò il nome in Unione Sportiva Forti e Liberi.

Il cambio del nome: 1923

Nel 1923 per motivi politici venne imposto di cambiar nome e così divenne Associazione Sportiva Forlì. Questo fino al 1945 quando fu recuperato il vecchio nome di Unione Sportiva Forti e Liberi Forlì.

Con il Fascismo e la II° guerra mondiale

Nel 1925 viene inaugurato il Polisportivo Morgagni intitolato al nome di Tullo Morgagni giornalista della Gazzetta dello Sport, inventore del Giro Ciclistico di Lombardia, della famosissima Milano S.Remo nel 1907 e del Giro d’Italia del 1909. Morì precipitando con Luigi Ridolfi nel cielo di Verona il 2-8- 1919. A proposito della storica sede dell’associazione e cioè la Palestra di Campostrino, nel 1928 viene restaurata con l’adozione di ampie finestre e una rivisitazione dell’estetica e di tutti i servizi. Non solo nel 1929 viene presa la decisione di intitolarla al nome di Giulio Paolucci. E così sul fronte in asse con il timpano triangolare centrale si è letta per tantissimi anni la scritta: Palestra Ginnastica, in alto, e sotto Giulio Paolucci.

Ma chi era Giulio Paolucci? Un giovane aviatore di Saludecio frequentante la scuola di volo di Pavullo morto il 13 agosto 1928 precipitando con il suo velivolo. Già in precedenza gli era successo un fatto simile, ma con esiti ben diversi. Non solo, anche l’aeroporto di Pavullo nel Frignano (MO) viene intitolato al suo nome, e lo è ancora. Sempre negli anni ‘20 da una scissione di due gruppi sportivi il Veloce Club e il Gruppo Ciclistico Forlivese anche il ciclismo entra a far parte dell’attività sportiva dell’Associazione. E così la Coppa Morgagni Ridolfi ebbe giustamente notevole risonanza nel mondo del ciclismo per la capacità organizzativa riconosciuta anche dalla Gazzetta dello Sport.

Nello stesso anno 1932 Marcello Fiumana iniziò col suo insegnante e maestro, prof. Arnaldo Basini, quella collaborazione che doveva durare sino al 1938, anno della scomparsa di Basini che tanta attività aveva dato alla Società per oltre quarant’anni. Marcello Fiumana prese in mano le redini tecniche della “Forti e Liberi”. Tecnico e istruttore dal 1938 è l’artefice della rinascita della Ginnastica Forlivese. Essere un ginnasta è un onore che inizia nel 1923 con una serie di successi nelle città romagnole ed altre, fino al 1929. Ritornato dal servizio militare collabora con la preparazione per l’Olimpiade di Los Angeles del 1932 dell’eccezionale atleta Romeo Neri che è però riminese e solo occasionalmente in Forlì, atleta che risulterà vincitore di ben tre medaglie: Concorso generale, Concorso a squadre, Parallele.

Nel 1932 l’Associazione Sportiva Forlì pensò anche di istituire un Gabinetto di Ginnastica ricreativa e correttiva per i figli dei dopolavoristi. Questo corso era effettuato nella palestrina del dopolavoro, fornita di un gabinetto per la ginnastica medica e ortopedica. Era dedicato ai bambini che presentavano qualche imperfezione tipo scoliosi d’origine scolastica ed altre deviazioni spinali. Le cure, con speciali esercizi fisici e con l’applicazione d’apparecchi come il famoso (allora) Rachidiortoma ideato dal forlivese Giuseppe Monti coadiuvato dal Dott. Bauman direttore del Magistero d’Educazione Fisica di Roma Le speranze allora furono infinite, i risultati li vediamo ancora oggi: nessuno. Nel frattempo affidata alla Polisportiva Edera, altra società sportiva, l’Atletica Leggera e la Pallacanestro, la società entrò subito con i nuovi giovani ginnasti nel giro dell’attività sportiva regionale.

Il secondo dopoguerra

Superata la triste fase della guerra, nel 1947 con il ritorno di molti dirigenti e atleti, dopo aver ripreso il suo vecchio e glorioso nome di Unione Sportiva Forti E Liberi Forlì, si ritrovò nella palestra di Campostrino provvisoriamente riparata. Nel 1952 alla direzione della società viene chiamato il comm. Evaristo Zambelli genero del comm. Francesco Melli, già Podestà di Forlì dal 1940 al 1942 e che era stato uno dei primi presidenti della Forti e Liberi. Questa nel 1953 organizza a Forlì i campionati assoluti maschili con la vittoria della società nella classifica di rappresentanza.

Nel 1954 ben quattro Trofei furono vinti in manifestazioni nazionali. Nel 1955 i migliori ginnasti forlivesi furono chiamati dalla Federazione a far parte della Nazionale Azzurra e a partecipare ai giochi del Mediterraneo. Visto l’interesse che la Forti e Liberi aveva dimostrato a suo tempo nei confronti del ciclismo, come abbiamo già detto, è assolutamente da ricordare come nel 1957 nasce la volontà di realizzare un evento ciclistico molto importante sia a livello nazionale che internazionale.

Così Giorgio Ceroni, direttore sportivo della Forti e Liberi entra in contatto con Bruno Ugolini titolare della fabbrica produttrice di un tipo di tendicollo per camicie: la Tendicollo Universaal. Così grazie a questo personaggio che finanzia l’operazione, si concretizza l’idea di far svolgere a Forlì una gara ciclistica di livello internazionale, e precisamente una gara a cronometro individuale per professionisti per Km 90.500. Nel tempo il percorso del circuito viene più volte modificato e così la sua lunghezza. Dai 90 km e 500 della prima gara del 1958, si pasa ai 63.350 del 1977. I partecipanti tutti personaggi di altissimo livello internazionale.

Così dal 1958 al 1979 appaiono i nomi di Ercole Baldini (4 volte vincitore), Jaques Anquetil (3 volte vincitore), Felice Gimondi (5 volte vincitore), Francesco Moser. Purtroppo i costi per l’organizzazione e l’ingaggio dei corridori e soprattutto la mancanza di sponsor determinano la fine dell’esperienza. Resta comunque il fatto che questa manifestazione sia stata la più importante a cui la U.S.Forti e Liberi abbia dato vita.

Bruno Grandi, ginnasta di interesse nazionale, formato presso la Forti e Liberi, si trasferisce a Roma nel 1954, dopo aver conseguito la maturità presso l’Istituto tecnico industriale e a Roma frequenta l’Istituto Superiore di Educazione Fisica, con diploma nell’anno accademico 1957/1958. Prosegue l’attività agonistica con discreti risultati, per tornare a Forlì nel 1962. Qui allena i giovani ginnasti Forti e Liberi (“i suoi ragazzi”), alcuni dei quali, in breve tempo, entrano a far parte della squadra nazionale.

Viene eletto alla Presidenza della medesima Federazione nel 1977, incarico che manterrà fino al 2000. Dal 1982 al 1989 ricopre anche l’incarico di Vicepresidente della Federazione europea di ginnastica. Viene eletto alla vicepresidenza del CONI nel 1987 e vi rimarrà fino al 2005, gestendo il delicato passaggio tra la presidenza Pescante e quella di Petrucci tra il 1998 ed il 1999, periodo in cui ha la reggenza dell’Ente. Tra il 2000 e il 2004 è stato membro del Cio, prima di essere nominato componente della Commissione Sport per Tutti nel 2005 e della Commissione del Congresso Olimpico nel 2009. Presidente Onorario della Federazione mondiale dal 2016. Nel 1977 Presidente della Federazione Ginnastica d’Italia che guida per 23 anni, nel 1999 è presidente reggente del CONI, dal 1996 è Presidente della Federazione Internazionale che manterrà fino al 2016. Insomma un’infinità di cariche, tutte di grande prestigio. E negli anni a seguire, sempre nuovi giovani ginnasti e tante partecipazione a concorsi e gare con meritevoli successi.

All’inizio del 2000 si realizza la nuova palestra intitolata a Girolamo Mercuriali ( medico e filosofo forlivese. Celebre per avere teorizzato per primo l’uso della ginnastica su base medica) in Via Isonzo e la squadra bianco rossa riprende ad essere presente nelle competizioni regionali. Nell’attesa che partano i tanto attesi lavori di ripristino della palestra alluvionata di via Isonzo, oggi a partire dal 30 settembre 2024 la squadra si incontrerà nella palestra di via Grigioni,3. La Forti e Liberi ha un rinnovato Consiglio Direttivo. Presidente Fabio Grandi, classe 65, dirigente industriale nel settore biomedicale di Mirandola. Vicepresidente Daniela Galli, consiglieri Silvia Deflorian, Giancarlo Fabbroni, Massimiliano Ravaioli e dal safeguarder Enrico Bovis.

Fabio Grandi della Forti e Liberi da giovanissimo non ha seguito le orme dell’illustre padre Bruno Grandi, che abbiamo visto più sopra, ma si è dedicato ad altre discipline sportive. Certo che la ginnastica l’ha comunque sempre seguita da vicino, mentre il padre guidava prima la Forti e Liberi, poi la Federazione Ginnastica d’Italia ed infine la Federazione Internazionale. A seguito delle celebrazioni per il 125° anniversario dell’Associazione, Fabio, intervenuto come ospite, ha deciso con entusiasmo di sostenere il progetto di rilancio della più antica associazione sportiva forlivese. E, afferma, sono “tante le novità e i progetti in cantiere”.

In chiusura un sentito ringraziamento all’amico Mario Ravaioli, Presidente della sezione di Forlì dell’unione Nazionale Veterani dello Sport riconosciuta dal Coni, figlio di Alfredo classe1904, ginnasta e poi dirigente della Forti e Liberi, che mi ha consentito di scrivere quanto sopra.

Agostino Bernucci

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