“Apprendiamo in queste ore dalla stampa locale del particolare caso di un’attività commerciale forlivese, aperta meno di un anno fa ma costretta a chiudere i battenti a causa delle minacce continuamente perpetrate da alcune persone appartenenti alla micro-criminalità verso dipendenti e clienti dell’attività. Gestito da italiani, noti imprenditori nel settore della ristorazione, l’esercizio commerciale avrebbe potuto contribuire al recupero qualitativo della zona ferroviaria (teatro nel recente passato di bullismo giovanile e baby gang)” si legge in un comunicato di CasaPound Forlì-Cesena.
“È stato al contrario costretto a gettare la spugna, vendendo ad un terzo della cifra che la società aveva speso per rilevarla. Ennesimo episodio in una realtà, quella forlivese, dove la situazione è sempre più critica. Degrado, spaccio e violenze marcano oggi il territorio: un fenomeno sottovalutato dalla politica, ma dilagante. Intanto fatalismo e stanchezza sembrano già essersi radicati nell’animo dei nostri concittadini. Tra indifferenza politica e impotenza istituzionale la situazione a Forlì è allarmante” conclude CasaPound.