Ristorante “Oba Oba” di Cervia (Ra)
annesso al “Bagno 194 – Oba Oba” a Cervia (Ra)
Recapiti: 0544/715446; 3477527979.
Indirizzo: Lungomare Grazia Deledda, 194 – 48015 Cervia (RA)
Itinerario: da Forlì ci arrivi con la fatidica SS. “Cervese”.
Giorno di chiusura: mai chiuso tranne la pausa per il periodo invernale. Apertura: dal 1 aprile a metà ottobre. Consiglio: prenotare per tempo (solo per mezzogiorno). Carte di Credito: si
Parcheggio: davanti al Bagno 194, cioè nel lungomare, esiste un ampio parcheggio a pagamento in estate; in alta stagione parcheggiare risulterà difficoltoso.
Da vedere: ovviamente Cervia con un piccolo centro storico, piacevole, a misura d’uomo; eppoi la mondana Milano Marittima patria di mitiche discoteche; le Terme di Cervia, forse le migliori d’Europa per i fanghi marini; le antiche saline d’epoca Etrusca (I° secolo A.C.), sottolineo che merita da visitare la Salina Camillona e lo spaccio annesso alla Salina, col famoso sale di Cervia. Il “Sale dolce”. Per i bambini, da vedere assolutamente il parco fauno-flora annesso alle Terme.
Nessuna guida 10/15 anni fa (quando il sottoscritto era segnalatore della guida “I Ristoranti di Veronelli”) si sarebbe mai immaginata di menzionare un “Bagno” nella rubrica dei Ristoranti! Personalmente, anni fa, difatti difficilmente mi sarei fermato a mangiare in un “Bagno”, piuttosto avrei tirato diritto e sarei andato in una trattoria. Invece i tempi cambiano e il coraggio di investire premia.
Locale: Ristorante Oba Oba da ben 20 anni (1994) la Famiglia di “Leo”, al secolo Leonardo Castagnoli, gestisce con la moglie Paola, questo grande storico Bagno: col bagno è nato anche il primo Ristorante che ha avuto un’importante rivisitazione nel 2011 con una modernizzazione, ampliamento, costruzione, di una cucina più grande, con tutti i crismi della moderna ristorazione, incluso un abbattitore-termico necessario (indispensabile), per la cucina di pesce. Sono investimenti fatti dall’imprenditore Leo, il quale, non a caso, come mi ha spiegato, pone massima attenzione alla soddisfazione del Cliente. Ben 4 persone sono dedite alla cucina: lo Chef è il Maestro Caraccini Carlo, personaggio con un ottimo curriculum, assistito dalla brava aiutante-chef e da 2 assistenti sotto-cuochi. In tutto vi lavorano ben 10 persone, la domenica si arriva a 16.
La tavola: è composta di 2 tipologie diverse:
A) – con la modalità del “Self-service”;
B) – tavoli ai quali si viene serviti.
Le sistemazioni saranno quindi diverse: B) con tovaglie in tessuto per chi si farà servire; A) con tavola ‘nuda’ per chi-farà-da-sè (il piatto viene posto su un vassoio).
Tutto ordinato e pulito, supervisionato da Leo; ai tavoli le ragazze del bar ed il bravissimo (devo veramente citarlo) “Sony”.
I coperti: a regime, durante la settimana, sono 70; per occasioni speciali e/o manifestazioni, si arriva sino a 120.
La cucina: Leo mi ha mostrato (orgogliosamente) la cucina, non ce n’era bisogno: devo dirti, caro lettore, trattarsi di ambiente professionale, curato, razionale, pulito e con addetti con cappellini.
I servizi igienici sono comunque quelli del Bagno, in ottimo servizio: purtroppo gente qualunque, arriva e si “infila” nel wc; il servizio è comunque curato, tenuto in ordine giornalmente, con carta per asciugarsi le mani e dosatore-sapone liquido.
Il menù standard prevede: Spaghetti o tagliolini allo scoglio; Spaghetti alle vongole veraci; Tagliatelle al ragù; Cappelletti al ragù; Strozzapreti al ragù; Lasagne al ragù (fatte in casa); Pasta diversa al pomodoro; Altra pasta al ragù. Insalatone come piatti freddi (ne ho contate 16). Gamberoni al sale di Cervia; Fritto misto con verdure; Spiedini misti; Tagliata aglio-olio-rosmarino; Cotoletta; Patatine fritte; Patate al forno; Verdure grigliate; Insalate miste.
I “Fuori Menù“: (elenco quelli che ho visto e assaggiato nel corso della recensione):
Souté ai frutti di mare e crostacei; Tagliolini mazzancolle e carciofi; Ravioli ricotta e spinaci con guanciale e pinoli; Lasagne casarecce al forno; “Sapori del mare di Cervia” (Ombrina; Scorfano; Mazzancolle; Gamberone; Capasanta; Scampo; Gamberetti rossi). Il pesce che si utilizza generalmente è fresco; diversamente è congelato, nel caso sarà indicato sui menù.
Nel cestino: a richiesta piada fresca; standard: piccoli panini.
La cantina: il vino sfuso, la fa da maestro, ed è quello della ottima azienda Montelvini, evidenzio un “frizzantino” doc del Valdobbiadene beverino e dal costo onesto; inoltre potrai trovare etichette locali. L’acqua minerale, ahimè, è quella nella “plastica”, a me non piace, ma è così.
“Giacimenti Gastronomici”: La piada (o piadina) fatta al momento; Il pesce, inteso come il “Pescato dell’Adriatico”
I giudizi: Prezzi: nella media. Qualità riscontrata: medio-alta. In definitiva: Da provare. Bello mangiare all’ombra dei grandi ombrelloni (richiamano paesi esotici) in costume e maglietta. Cosa prediligo: i primi piatti, tutti; il misto di pesce “Sapori del mare al sale di Cervia”, un mix di pesci.