In regione col nuovo piano dei rifiuti si potrà chiudere l’inceneritore dei rifiuti ospedalieri (e progressivamente quello di Hera). Sono questi gli obiettivi che si propone Sara Londrillo, capolista di Alleanza Verdi Sinistra per la circoscrizione di Forlì Cesena. «Si tratta di un obiettivo raggiungibile perché, per quanto riguarda i rifiuti ospedalieri, anche in Italia è possibile da qualche mese adottare tecnologie che consentono di trasformare i rifiuti ospedalieri a rischio solo infettivo in rifiuti solidi urbani, eliminando ogni rischio di natura sanitaria e riducendone drasticamente i volumi. Lavorerò per la salute dei cittadini, un tema che mi sta molto a cuore, minacciata dalle emissioni inquinanti dell’incenerimento nella nostra provincia dei rifiuti ospedalieri provenienti da tutta Italia» dichiara Londrillo.
All’estero queste tecniche sono normalmente impiegate con risultati positivi sulla riduzione delle emissioni inquinanti. «In questo caso ci sarebbe anche il beneficio di ridurre l’enorme quantità di camion che girano per le strade d’Italia per trasportare i rifiuti sanitari a rischio infettivo agli inceneritori e a quello di Forlì in particolare.
Esiste la possibilità concreta di trasformare i rifiuti sanitari a rischio solo infettivo in materiali inerti e sicuri attraverso trattamenti termici a basse temperature, evitando quindi la combustione e limitando le emissioni inquinanti. Non si tratta solo di una trasformazione che rende i rifiuti sicuri per lo smaltimento senza la necessità di trattamenti speciali o impianti dedicati: il processo di sterilizzazione abbassa i costi di smaltimento e di trasporto, con grandi vantaggi per la sanità pubblica oggi costretta a spendere somme rilevanti, liberando risorse per altro» insiste Londrillo.
“L’assessorato all’ambiente regionale dovrà lavorare in stretta collaborazione con l’assessorato alla sanità, che ha la competenza in materia di salute, con l’obiettivo di abbandonare l’incenerimento del rifiuto sanitario tal quale come tecnica costosa e pericolosa. Se negli anni scorsi i tentativi voti a limitare, se non a chiudere, l’attività di incenerimento ex Mengozzi sono andati a vuoto per carenza normativa, ora grazie alla risposta fornita dal marzo di quest’anno dal Ministero dell’ambiente alla regione Toscana i rifiuti sanitari a rischio solo infettivo (circa il 90% del totale) una volta assimilati agli urbani possono essere conferiti al gestore del servizio pubblico di raccolta indifferenziata con il codice Eer 200301. Infatti, grazie alla ricostruzione del quadro normativo effettuata a partire da un Dpr che rappresenta la normativa quadro in materia di rifiuti sanitari, su cui sono intervenute le norme di legge integrate da un DL che ha soppresso qualche limite introdotto dallo stato di emergenza per il Covid, da ora il processo di sterilizzazione consentirà una gestione sicura ma anche economicamente sostenibile della grandissima parte dei rifiuti sanitari. Il nuovo piano rifiuti infine non potrà che portare a termine il processo di progressiva chiusura degli inceneritori dei rifiuti solidi urbani, a cui sono candidati gli impianti ormai interamente ammortizzarti fra i quali quello di Forlì” conclude Sara Londrillo capolista Alleanza Verdi e Sinistra nel collegio Forlì-Cesena.