
Dopo la presentazione del “Rapporto sull’Economia Romagna – Forlì-Cesena e Rimini 2024 e scenari Ripensare l’Europa”, il secondo focus sintetico è dedicato al settore manifatturiero, comparto rilevante e centrale nel tessuto economico locale che vede la presenza di importanti imprese driver accanto a numerose piccole e medie aziende. Per approfondire è disponibile il documento completo, sul sito istituzionale, nella pagina dedicata al rapporto sull’economia. L’analisi delle performance produttive del manifatturiero locale vanno inquadrate in uno scenario nazionale e internazionale altamente dinamico e incerto; la riduzione dei livelli dei tassi di interesse nel corso del 2024 costituisce un elemento potenzialmente positivo per credito bancario e investimenti; tuttavia, le minacce di dazi sull’export italiano, la crisi del settore automotive, le ridotte prospettive di crescita europea e l’inflazione attesa, in parte non ancora stabilizzata per gli effetti del costo dell’energia, non depongono a favore del manifatturiero. Inoltre, nel contesto provinciale e regionale sono ancora palesi gli effetti dell’alluvione del 2023 che si sono ripresentati nuovamente a settembre 2024. Di conseguenza, le ultime stime del valore aggiunto settoriale per l’anno da poco chiuso e le previsioni per il 2025 (rilasciate da Prometeia a gennaio 2025) rimangono non positive.
Il settore Manifatturiero in provincia di Forlì-Cesena
Al 31 dicembre 2024, nel Registro Imprese (banca dati StockView di Infocamere) risultano attive 3.275 imprese manifatturiere in provincia di Forlì-Cesena, che rappresentano il 9,2% delle imprese attive totali (mentre a livello regionale e nazionale l’incidenza è pari, rispettivamente, al 10,1% e all’8,7%). In termini di numerosità di imprese attive, il settore appare in ridimensionamento rispetto ai 12 mesi precedenti (‑1,3%), analogamente a quanto si rileva a livello regionale (‑2,1%) e nazionale (‑2,5%). In termini di addetti alle imprese attive, il settore manifatturiero locale incide per circa un quinto (il 21,8%), valore inferiore a quello regionale (26,4%) ma superiore al nazionale (20,2%). La dimensione media (addetti alle imprese attive) dell’impresa manifatturiera locale è pari a 11, inferiore al dato regionale (12) ma superiore a quello nazionale (9). Le imprese con oltre 9 addetti sono il 23,8% del totale e impiegano l’82,1% degli addetti del settore.
Su base annuale (media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti) la produzione industriale della provincia, nel corso del 2024, si è ridotta del 2,5%, confermando il trend discendente avviatosi nel secondo trimestre del 2022. La fase recessiva che si è palesata nell’autunno del 2023 è continuata per tutto il corso del 2024, con i 4 trimestri consecutivi negativi. La dinamica produttiva media risulta tuttavia non omogenea a livello dei singoli comparti del manifatturiero provinciale: positiva per alimentare (+3,5%) e confezioni (+12,4%) che, di fatto, confermano l’inversione del loro trend; in espansione si confermano le altre industrie (+11,2%, in continuità con il trend); in flessione, invece, mobili (‑5,2%), macchinari (‑3,2%), prodotti in metallo (‑5,0%), chimica e plastica (‑3,8%), legno (‑4,3%); performance ampiamente negative, infine, per quanto riguarda il comparto delle calzature (‑22,0%).
Dal punto di vista territoriale, la dinamica della produzione manifatturiera è stata peggiore nel Comprensorio di Forlì (‑6,2%) rispetto a quello di Cesena che risulta stabile (‑0,1%). In flessione anche il fatturato a valori correnti (‑2,9%), con riduzioni rilevanti nel comparto delle Calzature (‑16,6%) e dei mobili (‑12,3%); in crescita, invece, nel comparto delle confezioni (+7,5%). La percentuale media dei ricavi generati all’estero (per esportazioni) si è attestata al 22,8% del fatturato complessivo. I comparti con maggiore incidenza dell’export sul fatturato (dunque quelli maggiormente esposti alla domanda estera N.d.R.) si confermano macchinari (44,7%), mobili (39,3%) e legno (32,3%). La domanda interna negli ultimi 12 mesi ha manifestato un trend negativo (‑2,7%), analogamente a quella estera (‑4,2%), il cui peso si attesta al 21,8% degli ordinativi totali.