La mostra fotografica di Emergency “La guerra e i diritti negati”

Nave di Emergency immigrati

Nelle guerre contemporanee, il 90% delle vittime sono civili. Donne, bambini, uomini con la sola colpa di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Vittime non solo di combattimenti, attentati e bombardamenti ma anche delle conseguenze a lungo termine provocate dai conflitti. “La guerra e i diritti negati” è il titolo della mostra fotografica, organizzata dal gruppo Emergency di Forlì-Cesena, che si terrà dal 19 al 31 agosto all’Archivio Fotografico di Premilcuore in Via Roma 2B. L’inaugurazione si svolgerà sabato 23 agosto alle ore 18,00 nello stesso luogo sede della mostra.

La mostra fotografica “La guerra e i diritti negati” racconta l’impegno quotidiano di Emergency per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre e delle mine antiuomo. Proprio con questo obiettivo l’Associazione è stata fondata nel 1994 da Gino Strada e Teresa Sarti: dalla sua nascita ad oggi, Emergency ha lavorato in 20 Paesi di tutto il mondo e ha curato gratuitamente oltre 13 milioni di persone. “La più aberrante in assoluto, diffusa e costante violazione dei diritti umani è la guerra in tutte le sue forme. Cancellando il diritto di vivere, la guerra nega tutti i diritti umani. (…) Concepire un mondo senza guerra è il problema più stimolante al quale il genere umano debba far fronte. È anche il più urgente. Lavorare insieme per un mondo senza guerra è la miglior cosa che possiamo fare per le generazioni future” sono le parole del medico e chirurgo Gino Strada.

L’esposizione racconta i progetti di Emergency in Afghanistan, Iraq e Sudan. Attraverso le immagini di archivio e gli scatti di Laura Salvinelli, Stefanie Glinski, Carlotta Marrucci, Giulio Piscitelli, Francesco Pistilli e Teba Sadiq, si ricompongono le attività dello staff dell’Associazione: i gesti dei medici e degli infermieri, le visite ai pazienti, i luoghi e la bellezza come forma di cura.

In Afghanistan – dove in più di 40 anni la guerra ha causato un milione e mezzo di morti, centinaia di migliaia di feriti e mutilati, oltre quattro milioni di profughi – Emergency lavora dal 1999 e oggi è presente nel Paese con 3 Centri chirurgici (a Kabul, Lashkar-gah e Anabah), un Centro di maternità ad Anabah, una rete di oltre 40 Posti di primo soccorso e Centri sanitari e con cliniche in alcune carceri del Paese.

In Iraq Emergency è presente nel Nord del Paese, nel Kurdistan iracheno infestato da milioni di mine antiuomo, ordigni impiegati – e lo sono tuttora in molti conflitti – per compromettere le capacità di ripresa di un Paese. Emergency è presente a Sulaimaniya con il Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale dove i pazienti vengono sottoposti a trattamenti di fisioterapia e all’applicazione di protesi e possono frequentare corsi di formazione professionale per imparare un lavoro compatibile con l’handicap.

In Sudan Emergency è presente dal 2004 ed è oggi attiva con il Centro Salam di cardiochirurgia a Khartoum, e con i Centri pediatrici di Mayo, Port Sudan e Nyala. Con lo scoppio della guerra nell’aprile 2023, le attività dell’Associazione sono state rimodulate per garantire soccorso alla popolazione colpita dal nuovo conflitto, aprendo due “cliniche satellite” nelle città di Atbara e Wad Madani e un Centro di chirurgia d’urgenza e traumatologia. A marzo 2024 è stato avviato un ambulatorio di pediatria nel complesso del Salam per offrire cure gratuite ai bambini vittime di questo conflitto. Nel periodo 19-31 agosto la mostra sarà aperta tutti i giorni dalle ore 16,00 alle ore 20,00. L’ingresso è gratuito.

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