Il bosco del duca

Roberto Balzani

Ci si può arrivare facilmente dall’Adriatica delle vacanze, lungo uno strada bianca anonima guardata da prostitute indulgenti, che segna le terre nuove, in fregio alle saline di Cervia. Il bosco del duca di Altemps vi accompagna nel passato paesaggistico di questa terra, quando farnie e biancospini e olmi dominavano il verde. Una stecca di un chilometro di lunghezza, larga fra 30 e 50 metri soltanto, di oltre 120 anni fa; l’idea era quella di sfruttare i “tenimenti”, cioè le tenute, togliendo con le macchine le acque di palude per creare risaie produttive.

Poi anche il riso è passato di moda. Ma si può dal bosco balzare in bici sull’argine destro del Savio, e di lì osservare la fabbrica imponente della Ragazzena, un insediamento che risale alla fine del XVI secolo. Voi andate avanti, su un viottolo poco battuto, e guardate giù le “campagne matematiche di Romagna” di cui parla Carlo Levi alla fine del suo “Cristo si è fermato a Eboli”. E ringraziate Dio onnipotente per essere italiani e romagnoli.

Roberto Balzani

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