
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione.
«Domenica 21 settembre si tiene una manifestazione ciclistica con arrivo a Castrocaro, per permettere il regolare svolgimento della stessa viene istituito un divieto di transito in un tratto della SS67 dalle ore 12,00 alle ore 17,00 bloccando di fatto la possibilità di uscire dalla Vallata del Montone per recarsi a Forlì o altre località. Siamo andati a vedere il tragitto della gara per capire le reali necessità dell’organizzazione nel richiedere la chiusura per cinque ore di un’importantissima arteria stradale, non comunale, non provinciale ma una strada statale sotto la gestione Anas. È stato creato un circuito di 7 passaggi sfruttando le colline denominate “Volture” di fronte a Castrocaro e 1 km di statale per entrare e uscire da Castrocaro. La domanda viene spontanea: È possibile chiudere per cinque ore un’intera vallata che già soffre di gravi disagi a causa di frane e territori terremotati, per una gara di biciclette?
Non stiamo parlando del Giro d’Italia (almeno quando passa il giro vengono sistemate le strade) ma di una gara minore, davvero non esisteva un’alternativa alle “volture”? Stiamo parlando di colline, non del Passo dello Stelvio. Sicuramente si poteva trovare un circuito meno invasivo per gli abitanti di un’intera vallata senza chiudere una statale ad alto percorso turistico che da Ravenna porta a Firenze, poi ad esempio, ci sono persone che lavorano anche la domenica e sono costretti a partire prima, centinaia di mezzi costretti a percorsi alternativi scavalcando monti con strade provinciali strette, ci immaginiamo due pullman che si incrociano sul Passo Cento Forche. Ma in tutto questo le amministrazioni comunali cosa dicono? Nessun amministratore ha pensato ai disagi dei propri cittadini? Silenzio totale».
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