
“Qui in Emilia-Romagna abbiamo una legge regionale dedicata alle decine di migliaia di persone (circa 4 milioni e mezzo in Italia) che, pur lavorando, prestano gratuitamente molte ore settimanali alla cura di una persona cara non autosufficiente – spiega la consigliera del PD che ha presentato l’atto di indirizzo –. Oggi, in un periodo difficile per il sistema pubblico, sottofinanziato dallo Stato e alle prese con bisogni crescenti legati alla longevità, il loro ruolo di supplenti e pilastri del welfare va riconosciuto in modo più efficace, concreto e integrato”.
Per questo il PD impegna la Regione ad aderire all’appello “Per una strategia condivisa fra welfare aziendale e welfare pubblico territoriale” promosso da Carer, l’associazione che rappresenta dal 2013 i bisogni, i diritti, la dignità e il benessere dei caregiver emiliano-romagnoli, in gran parte donne e over 45. La risoluzione cita esempi precisi di cosa si dovrebbe fare: agevolazioni fiscali e contributive per servizi di welfare aziendale mirati alla qualità sociale, accordi tra parti sociali incentrati sul benessere familiare, personalizzazione e domiciliarità nei servizi socio-sanitari, innovazione pro Terzo settore, crescita della consapevolezza tra i caregiver dei propri diritti.
L’atto riporta anche una sentenza dell’11 settembre scorso, con cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea per la prima volta riconosce al genitore-lavoratore che assiste un figlio disabile la piena tutela contro la discriminazione indiretta sul lavoro, ovvero il diritto di richiedere e ottenere «accomodamenti ragionevoli» – come modifiche di orario o di turni – se necessari per conciliare lavoro e cura. “Come Regione, per passare dalle parole ai fatti – sottolinea Maria Costi – vogliamo favorire la nascita di un Network territoriale che raccolga e diffonda buone pratiche di welfare generativo comunitario, che identifichi i vantaggi aziendali derivanti dal sostegno ai caregiver e sensibilizzi tutti gli attori”.
Da ultimo la risoluzione PD impegna a sollecitare il governo affinché riconosca maggiori diritti ai caregiver familiari, rafforzando le tutele in ambito lavorativo e previdenziale, ampliando gli strumenti di conciliazione e garantendo un adeguato sostegno economico e sociale a chi quotidianamente svolge attività di cura non retribuita. “È da oltre 10 anni che insieme a Carer chiediamo l’approvazione di una legge nazionale organica sui caregiver familiari, per diritti uguali sui territori e per il diritto di milioni di donne a mantenere il proprio lavoro e la propria autonomia anche quando prestano cura” conclude la consigliera Dem.