Festival “Grande Amore” 2025: trionfano il vernacolo e la prosa

Fabbrica delle Candele sera

Si è conclusa con una grande serata di festa la IX edizione del FestivalGrande Amore”, organizzato da FITA Emilia-Romagna, che anche quest’anno ha messo in scena il meglio del teatro amatoriale regionale, diviso tra la sezione in lingua italiana e quella dedicata al vernacolo romagnolo. Gli spettacoli hanno animato due spazi simbolo: la Fabbrica delle Candele di Forlì per la prosa in lingua e l’Arena Esperia di Meldola per il teatro dialettale. Alla cerimonia conclusiva, Marco Viroli, in rappresentanza della Fabbrica delle Candele, ha espresso la propria soddisfazione per l’iniziativa, sottolineando come Forlì sia “una città piena di teatro”. La serata è stata condotta dalla presidentessa regionale FITA, Mascia Bandini, davanti alla giuria composta da Marco Colonna, presidente, Valerio Benvenuto e Claudia Bartolotti.

Premi sezione vernacolo

  • Miglior Spettacolo – Premio Francesco Pirazzoli“Vita da chê o vita da s-cê” (Cvi de Funtanò APS, Faenza)

    Una commedia che intreccia quotidianità e comicità, coinvolgendo il pubblico con ritmo e colpi di scena ben calibrati.

  • Miglior RegiaLaura Pratolesi – “Vita da chê o vita da s-cê”

    Per la gestione equilibrata dei tempi scenici e dei ruoli, mantenendo sempre viva l’attenzione dello spettatore.

  • Miglior Attore ProtagonistaAlessandro Neri – “Vita da chê o vita da s-cê”

    Per la recitazione intensa e coerente, capace di rendere il personaggio credibile e coinvolgente.

  • Migliore Attrice ProtagonistaElisa Taroni – “La galéna dagl’ôv d’ôr” (Compagnia delle Favole APS)

    Per la vivacità e la versatilità nel passare dall’ingenuità alla comicità del ruolo.

  • Migliore Attore non protagonistaGiampaolo Prata – “A jò una bëla fiôla”

    Per un’interpretazione equilibrata, capace di divertire il pubblico senza eccessi.

  • Migliore Attrice non protagonistaAlessandra Morelli – “A jò una bëla fiôla”

    Per la sorprendente trasformazione del personaggio, portando energia e ironia in scena.

  • Miglior Allestimento: Compagnia delle Favole APS – “La galéna dagl’ôv d’ôr”

    Per la scenografia suggestiva e funzionale, che accompagna con eleganza l’azione teatrale.

Premi sezione lingua italiana

  • Miglior Spettacolo“Il silenzio grande” (Associazione Culturale Pomodoro APS, Bologna)

    Una perfetta trasposizione teatrale di un testo complesso, con interpretazioni misurate e intense, che coinvolgono il pubblico.

  • Miglior Attore ProtagonistaGianluca Lai – “Il silenzio grande”

    Per un’interpretazione coerente e coinvolgente, capace di sostenere con eleganza tutto lo spettacolo.

  • Miglior Attrice ProtagonistaRaffaella Danielli – “Se Dio fosse donna” (Area Fuori Tema APS)

    Per una prova intensa e commovente, che rende il personaggio autentico e crea empatia con il pubblico.

  • Miglior Attore non protagonistaAntonio Sotgia – “Amleto in persona” (Teatro delle Forchette APS)

    Per padronanza della scena e capacità di rendere il personaggio vivo e memorabile.

  • Miglior Attrice non protagonistaTiziana Mantovani – “Se Dio fosse donna”

    Per la recitazione intensa e l’interpretazione psicologicamente credibile del ruolo.

  • Miglior RegiaStefano Naldi – “Amleto in persona”

    Per l’abilità nel coordinare attori, luci e musiche, creando una messa in scena armoniosa e d’impatto.

  • Miglior Allestimento: Associazione Culturale Pomodoro APS – “Il silenzio grande”

    Per la scenografia curata e funzionale, che valorizza i personaggi e l’azione scenica.

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