Due opere di Beato Angelico della Pinacoteca del San Domenico alla grande mostra di Firenze

opere in mostra

Le due preziose tavolette dei primi del Quattrocento realizzate da Beato Angelico, “Orazione nell’orto” e la “Natività”, solitamente esposte al San Domenico, da venerdì 26 settembre sono tra le protagoniste della mostra “Beato Angelico”, apertasi a Firenze e dedicata al cinquecentenario dalla morte dell’artista (Roma, 1455), simbolo dell’arte del Quattrocento e uno dei principali maestri dell’arte italiana di tutti i tempi.

La grande esposizione, che si snoda tra Palazzo Strozzi e San Marco con 140 opere esposte, è stata realizzata da un prestigioso gruppo di curatori composto da Carl Brandon Strehlke, Curatore emerito del Philadelphia Museum of Art, Stefano Casciu, Direttore regionale Musei Nazionali Toscana e Angelo Tartuferi, già Direttore del Museo di San Marco. Proprio Angelo Tartuferi è stato ospite della rassegna “Un’opera al Mese” al San Domenico nel dicembre del 2022, raccontando la storia delle due tavolette dell’Angelico.

Le opere in mostra provengono da musei e istituzioni di tutto il mondo, tra cui il Louvre di Parigi, la Gemäldegalerie di Berlino, il Metropolitan Museum of Art di New York, la National Gallery di Washington, i Musei Vaticani, il Rijksmuseum di Amsterdam e la Alte Pinakothek di Monaco. “La partecipazione dei Musei Civici di Forlì a questa straordinaria iniziativa – spiega il vicesindaco con delega alla Cultura Vincenzo Bongiorno – ribadisce la qualità e l’importanza della nostra Pinacoteca Civica e il valore delle relazioni intessute con le istituzioni culturali italiane e internazionali. Non a caso proprio uno dei curatori della mostra, il professor Tartuferi, è stato nostro ospite in occasione di un appuntamento di Un’opera al Mese. Certamente questa richiesta di prestito certifica il riconoscimento di Forlì quale città d’arte e di cultura e il suo ruolo attivo nella rete culturale internazionale”.

La mostra affronta la produzione, lo sviluppo e l’influenza dell’arte di Beato Angelico e i suoi rapporti con pittori come Lorenzo Monaco, Masaccio, Filippo Lippi, ma anche scultori quali Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia. Frutto di oltre quattro anni di preparazione, il progetto ha reso possibile un’operazione di grande valore scientifico e importanza culturale, costituendo uno degli eventi museali più attesi del 2025. L’esposizione è in programma sino al 25 gennaio 2026.

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