Aerospazio: il Comune cede a una fondazione i terreni per lo sviluppo e la ricerca di antenne satellitari

Aeroporto Ridolfi

Ospiterà un laboratorio e un’unità produttiva del Progetto EriS Emilia Romagna in Space, il terreno di 8.408 mq che il Comune di Forlì ha inserito nel “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2025-2027”, con l’obiettivo di cederlo alla Fondazione Mercury nell’ambito del progetto di promozione e sviluppo del sistema tecnologico-aeronautico-spaziale.

L’area, dal valore di mercato di € 54.652, è stata oggetto di discussione durante la prima commissione consiliare di giovedì pomeriggio, nel corso della quale è stata approvata all’unanimità la delibera che ne prevede il passaggio di consegne e la successiva destinazione d’uso. Alla commissione, oltre agli assessori Vittorio Cicognani e Paola Casara, hanno partecipato Paolo Tortora, Giuseppe Baldetti, presidente della Fondazione Mercury e Chiara Mattarelli.

Uno dei principali obiettivi di Mercury – ha dichiarato il presidente Baldetti – è creare le condizioni per il completamento e il potenziamento del Polo Tecnologico Aeronautico Spaziale Forlivese. Per farlo, stiamo lavorando su due fronti: quello della manutenzione degli aeromobili e la formazione di addetti specializzati, e quello che nasce dall’aggregazione di 7 aziende specializzate nella costruzione di antenne satellitari. Perché si è scelto Forlì? Perché questa città è caratterizzata da un tessuto consolidato di competenze e di ricerche che la rendono il contesto ideale per lo sviluppo della filiera aerospaziale. I laboratori che andremo a realizzare nel terreno individuato in delibera serviranno proprio a questo a sviluppare questa filiera di antenne industriali dispiegabili, da utilizzare in grandi costellazioni satellitari”.

In pratica questa delibera rappresenta il primo passo, di natura giuridica e fondamentale, per dare corso alla vendita del terreno e al successivo potenziamento del Polo Tecnologico Aeronautico Spaziale – ha aggiunto l’assessore con delega all’aerospazio, Paola Casara -. Si tratta di un provvedimento importante, apparentemente semplice nella forma ma potente nelle ricadute, perché ci permette di mettere a terra nuove progettualità e nuovi investimenti. Il terreno, infatti, verrà utilizzato per la realizzazione di un laboratorio e un’unità produttiva connessi alla filiera aerospaziale unici in Europa, sfruttandone l’ubicazione strategica, ovvero la vicinanza alla sede di Enav e al corso di laurea in ingegneria aerospaziale, la dimensione, le caratteristiche urbanistiche e la dotazione di servizi e infrastrutture.”

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