«Nei giorni scorsi è stata apparsa nelle testate locali una riflessione dell’ex vicesindaco con delega alla Sicurezza Daniele Mezzacapo, attualmente consigliere comunale di maggioranza, relativa al decoro degli spazi urbani e alla necessità di applicare il regolamento di polizia comunale approvato dalla precedente Giunta. Se da un lato appare grottesco che un membro della maggioranza debba ricorrere a post su Facebook per trasmettere un messaggio alla sua stessa squadra, dall’altro non ci resta che riconoscere il fallimento della politica securitaria di matrice leghista» attacca Elisa Zecchini segretaria della lista civica Rinnoviamo Forlì.
«Il regolamento comunale – insiste Zecchini – così come i decreti sicurezza adottati a livello nazionale, non hanno infatti prodotto i risultati sperati. È un dato di fatto che molti forlivesi, di ogni età, non si sentano al sicuro nei propri quartieri, sui mezzi pubblici, in stazione o tra le vie del centro. Nel frattempo, mentre l’attenzione si concentra su due mendicanti davanti a una chiesa, si trascurano problemi ben più gravi: i furti in abitazione dei quartieri periferici, gli atti di vandalismo nei parchi e il crescente disagio giovanile che spesso sfocia in microcriminalità. La nostra posizione, come Rinnoviamo Forlì, è che agli strumenti di controllo e tutela dell’ordine pubblico debbano essere affiancati interventi di revisione del sistema dei servizi sociali, insieme a una richiesta di maggiori risorse ai Ministeri competenti, affinché le forze dell’ordine possano operare in sicurezza e con tempestività in risposta alle segnalazioni».
«È necessario costruire una rete socio-sanitaria capace di riconoscere, prendere in carico e accompagnare nuclei familiari, adolescenti e persone a rischio, prima che l’emarginazione e il degrado in cui vivono li spinga a delinquere. Abbiamo bisogno di riconoscere la precarietà economica ed abitativa in cui vivono troppi forlivesi, stretti tra salari bloccati e un costo della vita fuori controllo, nonché le persone straniere che faticano a trovare servizi che facilitino una piena inclusione. Serve inoltre dare ascolto al disagio giovanile, offrendo spazi e percorsi di crescita individuale e collettiva e riconoscere il loro ruolo fondamentale nel futuro della città. In assenza di interventi concreti, ogni sanzione rischia di diventare solo l’ammissione di un fallimento collettivo nel riconoscere la gravità di un fenomeno che riguarda tutta Forlì e che dovrebbe coinvolgerci tutti, come comunità, nella sua soluzione» conclude Zecchini.