Il “San Giacomo” riapre le porte per il “Charity Dinner Ior”

Charity Dinner IOR

Manca ancora qualche giorno, ma i posti a sedere sono quasi tutti prenotati: è con questo grande spirito di partecipazione che Forlì si avvicina a uno degli eventi di raccolta fondi più attesi della sua provincia, il “Charity Dinner” dell’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR). La cena è oramai una tradizione che si rinnova di anno in anno dal 2018, volta a fare la differenza per il benessere del territorio e, soprattutto, di quei cittadini che hanno bisogno di andare a curarsi nelle strutture a disposizione, affinché possano trovare ambienti più accoglienti e un’offerta sanitaria sempre d’eccellenza.

Le porte dell’Auditorium “San Giacomo”, suggestiva location che già da qualche edizione ospita l’evento, si riapriranno alla solidarietà giovedì 6 novembre a partire dalle ore 20,00: già 190 persone hanno confermato la propria partecipazione, un dato che fa ben capire quale sia il grado di vicinanza e di sensibilità della cittadinanza alla mission dell’Istituto Oncologico Romagnolo e alla causa dell’umanizzazione dei reparti dell’Ospedale “Morgagni-Pierantoni”.

Anche per l’edizione di quest’anno è infatti questa la destinazione scelta dallo IOR a cui dedicare i contributi che nel corso della serata verranno raccolti. Dopo un 2023 che ha sostenuto i lavori di ristrutturazione dell’Unità Operativa di Chirurgia Senologica diretta da Annalisa Curcio, e un 2024 votato alla riqualificazione del reparto di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate guidato dal professore Giorgio Ercolani, nel 2025 sarà il restyling della sala d’attesa di Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva il focus della serata.

«Si tratta di un ambiente molto particolare, soprattutto dal punto di vista di una figura le cui esigenze vengono spesso poco considerate, il caregiver – spiega il direttore generale IOR, Fabrizio Miserocchi – la persona che accompagna un proprio caro a sottoporsi a una visita diagnostica all’interno del reparto diretto dal professore Carlo Fabbri, un’eccellenza riconosciuta del nostro territorio, sa che il famigliare verrà sottoposto a sedazione per un’indagine comunque piuttosto invasiva, dal cui riscontro dipenderà molto del percorso di cura del diretto interessato. L’attesa può essere quindi lunga e carica di tensione emotiva: il proprio affetto potrebbe infatti uscire dagli ambulatori con una diagnosi di tumore, momento sempre molto traumatico sia per chi quella diagnosi la riceve, sia per un famigliare. La bellezza cura: ambienti più accoglienti e luminosi possono alleviare il carico d’angoscia con cui una persona attende il proprio turno per gli esami di rito, e con cui chi lo accompagna aspetta notizie e informazioni con un impatto potenzialmente decisivo sul proprio futuro».

«I tumori del tratto gastroenterico rimangono una tematica di salute molto importante – continua Miserocchi – le neoplasie al colon-retto, per fare un esempio, sono a tutt’oggi il terzo più comune tipo di cancro negli uomini e il secondo nelle donne, oltre a rappresentare la seconda causa di morte oncologica in Italia e in Europa. Eppure l’arma di prevenzione più importante di cui disponiamo, lo screening del sangue occulto nelle feci, ha tassi di adesione ancora insoddisfacenti: Forlì è addirittura fanalino di coda, in quanto solo il 38% delle persone risponde alla chiamata del nostro Sistema Sanitario. Questa serata sarà anche un’occasione per ricentrare l’attenzione della popolazione a questo imperativo di salute. Prevenzione e diagnosi precoce, infatti, non rappresentano esclusivamente una responsabilità individuale verso il proprio benessere, ma anche collettiva: quante più sono le persone che seguono abitudini di vita improntate sul benessere, tanto maggiore è l’aiuto che diamo a un Sistema Sanitario con risorse sempre minori e imbottigliato in termini di prestazioni. E anche laddove la neoplasia non dipenda dai nostri stili di vita, una diagnosi precoce può fare tutta la differenza del mondo tra percorsi con maggiori probabilità di guarigione e una malattia che richieda interventi più invasivi, trattamenti più costosi, esami più serrati e, come ovvio, anche prospettive più infauste».

Una buona causa per una serata che fa concretamente la differenza a favore del territorio, come dimostrato dalla recente inaugurazione dei nuovi ambienti del reparto di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate, avvenuta a meno di un anno di distanza dall’evento, il “Charity Dinner IOR” 2024, che materialmente ha rappresentato il fischio d’inizio della raccolta a favore dell’umanizzazione delle corsie in cui l’equipe del professore Giorgio Ercolani presta la propria professionalità. Un restyling, peraltro, portato avanti contestualmente al lavoro di medici e infermieri, senza fermare nemmeno per un giorno la preziosa opera dell’Unità Operativa e con un disturbo, di conseguenza, ridotto al minimo per i degenti. Per maggiori informazioni sul menù, sul costo della serata e sulla possibilità di prenotare ancora un posto a sedere: https://shop.ior-romagna.it/forli-charity-dinner.html. È possibile contattare direttamente la sede di Forlì allo 054335929 o via mail: c.branchetti@ior-romagna.it.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *