«È un orgoglio e una grande soddisfazione la decisione dell’Unesco di riconoscere la cucina italiana patrimonio immateriale dell’umanità — dichiara Rosaria Tassinari, deputata e coordinatrice regionale dell’Emilia-Romagna per Forza Italia -. Si tratta di un risultato storico che premia il valore culturale, sociale ed economico della nostra tradizione culinaria e che riconosce l’identità profonda delle nostre comunità».
«Un ringraziamento particolare va al Ministro degli Esteri Antonio Tajani — prosegue Tassinari — che, con determinazione e visione, ha guidato il percorso della candidatura, lavorando affinché l’Italia ottenesse questo prestigioso riconoscimento internazionale. È la conferma di quanto la promozione delle nostre eccellenze sia una priorità per il governo».
«Desidero inoltre sottolineare con forza — aggiunge — il contributo straordinario che le eccellenze dell’Emilia-Romagna hanno portato a questo traguardo: dal parmigiano reggiano al prosciutto di Parma, dall’aceto balsamico tradizionale alla mortadella, dalla pasta fresca fatta a mano ai nostri vini di qualità. Prodotti che rappresentano la nostra storia e la nostra sapienza artigianale e che hanno contribuito in maniera decisiva a far conoscere e apprezzare l’Italia nel mondo».
«Questo risultato non è solo un orgoglio nazionale, ma una grande opportunità per tutto il comparto agroalimentare, per il turismo e per la valorizzazione dei territori — conclude Tassinari —. L’Emilia-Romagna continuerà a essere protagonista, custodendo le sue tradizioni e promuovendole con rinnovato entusiasmo».
“Grande soddisfazione” è stata espressa dal deputato della Lega Jacopo Morrone, presidente della ‘Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari’ alla notizia che la ‘Cucina italiana’ è stata nominata ufficialmente ‘Patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco’.
“Un riconoscimento che ci riempie di orgoglio – evidenzia Morrone – anche perché ero presente a New York con una delegazione della Commissione all’evento durante il quale è stata lanciata la candidatura e oggi sono fiero di vedere l’obiettivo raggiunto. Questa nomina premia quel mix di cultura, tradizioni, capacità, inventiva, storia, qualità che caratterizza la cucina italiana, formata delle tante specificità culinarie regionali, e il ‘Made in Italy’ che hanno reso il nostro Paese e i nostri produttori famosi nel mondo”.