La matematica, si sa, non è una opinione ma una convenzione; per esempio sappiamo che per convenzione tre per due ha 6 come risultato. Se ora decidessimo di cambiare questo assunto applicandolo alla pallacanestro otterremmo che in questa particolare settimana della stagione tre per due potrebbe dare come risultato zero. Questo perché l’organico forlivese non sembra in grado di sostenere fisicamente, tecnicamente e forse anche mentalmente tre partite in un lasso di tempo così breve. A maggior ragione se l’avversario di turno è in avvio la prima in classifica, a metà settimana la seconda che fra l’altro sta attraversando un momento in cui, grazie all’inserimento degli americani di cui ha pagato le vicissitudini fisiche ad inizio stagione, i risultati sembrano finalmente all’altezza delle aspettative: PMS Torino arriva infatti dalla vittoria interna contro Verona, nel fine settimana Barcellona.
Torino sembra finalmente cominciare a trovare la quadratura del cerchio. Stefano Pillastrini ad inizio stagione era consapevole delle difficoltà che la sua squadra, sulla carta fortissima, avrebbe trovato in avvio di campionato, difficoltà legate principalmente all’impossibilità di schierare nelle prime partite i suoi cavalli di razza, Ronald Steele e Stefano Mancinelli. A questi due pezzi pregiati del quintetto base piemontese si è aggiunto Tim Bowers; l’ex Venezia arrivato a stagione in corso completa il reparto degli esterni del quintetto base, ha giocato solo nove partite raccogliendo più di cinque rimbalzi, dispensando 2 assist circa di media e flirtando con la doppia cifra di punti realizzati.
Si tratta di un giocatore di assoluto valore le cui prestazioni cresceranno di rendimento una volta che avrà trovato la giusta amalgama con i compagni e che la condizione fisica avrà raggiunto il top. Discorso analogo per il compagno di reparto dell’ex granata Steels: ha giocato, complice un infortunio, anch’egli solo metà campionato fino ad ora e le sue cifre sono pressoché identiche. Lo spot di ala piccola in quintetto base verrà infatti occupato da quel Marco Evangelisti che forse in pochi ricorderanno castigare Forlì, targata Vem Sistemi, con la maglia della Rubor Osimo.
Dopo due terzi del campionato il nativo di Montevarchi sconsiglia le zone avversarie tirando da oltre l’arco con il 42% e realizza più di 11 punti a partita. Col rientro di Mancinelli Pillastrini ha visto ricomporsi la coppia da sogno a difesa del canestro torinese, l’ex Fortitudo Mancinelli che sta viaggiando a più di 14 punti di media conditi da oltre sei rimbalzi e due assist (altre considerazioni sono del tutto superflue) e Valerio Amoroso le cui cifre personali, rispetto a quelle di inizio stagione, sono un po’ calate anche se restano comunque di tutto rispetto.
Il rientro degli americani ha relegato in panchina teorica giocatori come Massimo Chessa poi tornato a Sassari in serie A durante il mese di Gennaio e Lorenzo Gergati che portarono un considerevole contributo alla squadra della Mole nel match del Pala Ruffini. La partita di Gergati fece pendere l’ago della bilancia a favore dei padroni di casa
A completare la panchina della PMS Torino molti giovani di talento fanno compagnia a Sandri e Jakub Wojciechowski.
Valentino Piolanti