Prende il nome dallo splendido parco naturale di Yosemite sulla Sierra Nevada, in California, il nuovo sistema operativo dei computer Apple, il Mac OS X 10.10. Una piattaforma che per la prima volta – in vista della versione definitiva che arriverà in autunno – vede il rilascio di una Beta pubblica. La si potrà scaricare da oggi a questo indirizzo, l’OSX Beta program, o almeno potrà farlo il primo milione di utenti. Attenzione però, si tratta di una Beta che, per quanto già abbastanza avanti nello sviluppo, richiede alcune raccomandazioni: prima fate un bel backup dei dati se volete provarlo sul vostro computer e se possibile non installatelo su un dispositivo che vi serve per lavorare. Meglio una seconda macchina. Così avrete la possibilità di testare senza rischi questa nuova versione, segnalare (se volete) eventuali bug e scaricare gli aggiornamenti sino al rilascio della versione finale. Insomma, seguire passo passo le ultime fasi che portano alla nascita di un sistema operativo.
Alcune delle maggiori novità introdotte oltre la grafica completamente rivoluzionata:
ICloud Drive, Spotlight e nuovo Centro notifiche. Lo spazio di archiviazione nella nuvola non è certo una novità. Ma iCloud Drive (servizio simile a Dropbox, Google Drive e Sky Drive) verrà integrato nel sistema operativo e questa non è una cosa da poco. La sua cartella comparirà nella barra laterale del nuovo Finder, riprogettato e ora più minimalista. E’ una cartella come tutte le altre che è possibile taggare per ricerche più efficaci, vi si possono copiare, spostare file e creare sotto cartelle. Tutto sarà sincronizzato con i vari dispositivi mobili Apple, e anche, grazie a un software ad hoc, con i pc Windows. Il servizio sarà gratuito sino a uno storage di 5 GB e accessibile anche dal web.
Nella Beta pubblica si vede già il nuovo centro notifiche, che puoi essere richiamato con una swipe dolce da destra a sinistra sul bordo del trackpad: oltre a mail, social e calendario, abbiamo la vista “Oggi” che si anima di widget tra cui meteo, borsa, promemoria, orologi e altri che potranno scaricare dal Mac App store. Il tutto ovviamente personalizzabile. Di fatto sostituisce la Dashboard, soluzione che ancora resiste ma quando non ci sarà più di sicuro non verrà rimpianta. Alzi la mano chi la usa almeno una volta al giorno. Più ricco di funzioni è anche il nuovo Spotlight, con cui cerchiamo qualsiasi cosa nel nostro computer e non solo. Adesso compare al centro dello schermo e non in alto a destra e le risposte si arricchiscono di suggerimenti diventando interattive. Da Wikipedia agli store, dalle notizie alle utilità come quella che ci permette di convertire a volo valute e unità di misura. Uno strumento molto utile e veloce. Novità anche per Airdrop, che diventerà più performante: finora faceva scambiare via bluetooth file tra computer Mac, adesso può farlo che tra Mac e dispositivo iOS.
Safari e mail. Il browser di Cupertino guadagna in velocità – grazie a un Javascript Nitro potenziato – e si vede. Così come impatta bene la nuova grafica che lo rende molto più usabile. Quanto alla privacy c’è la possibilità – come negli altri browser più popolari – di aprire tab per la navigazione privata e tra i motori di ricerca compare adesso anche DuckDuckGo, dove non resta alcuna traccia delle nostre ricerche.
Su Mail ci sono molte aspettative, considerando che la versione di Mavericks non è stata esente da critiche. Questa nuova versione sembra cambiare registro: l’abbiamo messa in produzione a gestire un flusso di posta decisamente robusto, tutto in IMAP e da account diversi, e finora non ha fatto una piega. Degna di nota, poi, la nuova la funzione Markup: un editor grafico integrato nel client che consente lavorare ogni tipo di allegato grafico. Si possono firmare documenti in pdf, moduli, si possono arricchire con annotazioni e grafica delle immagini e via di questo passo. Potrebbe stupire.
Continuity, il computer come estensione del telefono. Premessa: le novità di cui stiamo per parlare le apprezzeremo solo in combinazione con iOS8 che, come già detto, arriverà in autunno e non ne esiste una beta pubblica. Saranno disponibili soltanto allora. Ce le hanno mostrate gli uomini della Mela a Londra, in combinazione con un iPhone equipaggiato con iOS8 Beta. Quanto è bastato per realizzare che sono le funzioni più attraenti dei due sistemi operativi in arrivo. Quelle che rappresentano di più il nuovo credo Apple: integrazione fluida tra due mondi già molto vicini, iOS8 e e Mac OSX Yosemite.
Immaginate allora di avere il cellulare in carica in un’altra stanza, vi arriva una chiamata e in alto a destra sullo schermo del laptop vi compare un badge che vi dà la possibilità di rispondere a voce o con un messaggio o rifiutare la chiamata. Idem se volete chiamare stando al computer: basta andare nella rubrica, selezionare un numero e il gioco è fatto. Perché questo avvenga è necessario essere loggati con vostro account di iCloud visto che tutto avviene su rete wifi. Attenzione, però, non si tratta di chiamate in VoIP ma di normali telefonate cellulari. E’ lo smartphone che comanda e, di conseguenza, paga.
Cambia molto anche l’app messaggi, che guadagna la chat di gruppo, i messaggi vocali (grazie a Soundbites) e vi compariranno anche gli sms mandati e ricevuti tramite il nostro iPhone (con iOS8). Insomma, si sta delineando un sistema di messaggistica efficace e modulare, pensato per fare concorrenza diretta a Facebook Messenger, Hangouts di Google e WhatsApp.
Un’altra novità di Yosemite si chiama Handoff, è sta nella possibilità di cominciare un’azione sul dispositivo mobile per poterlo continuare sul computer o su altri. Cominciare quindi una mail, aprire una pagina web e ritrovarsela al punto in cui l’avevamo lasciata sul computer.
Infine Instant Hotspot, ovvero la possibilità, quando non abbiamo connessione wifi a portata di antenna di attivare automaticamente il tethering dal Mac. Senza nessun tipo di configurazione, basterà avere il bluetooth attivato sul computer e sul dispositivo mobile.
Conclusioni. La beta pubblica di Yosemite, almeno in questi primi giorni di utilizzo, ha regalato una certa sensazione di stabilità. Del resto i grandi cambiamenti strutturali, quelli che l’utente comune generalmente non vede perché sono “sotto il cofano”, erano già arrivati con Mavericks e sono stati ampiamente testati. Mail appare più robusto e usabile, Safari scattante molto più di prima e si capisce subito che questo nuovo Spotlight sarà lo strumento più usato di tutta la piattaforma. All’interfaccia grafica, poi, ci si abitua subito (chi scrive non rimpiangerà lo scheumorfismo fatto di ombre ed effetti grafici 3D) e il sistema operativo, stressato per quanto possibile, ha risposto abbastanza bene. Certo, trattandosi di una Beta e considerando che mancano circa tre mesi al suo rilascio, ci sono alcune cose da sistemare, come qualche popup che si contrae quando non deve. Ma sono dettagli, la meta è ormai vicina. Infine: su che macchine può essere installato Yosemite Beta? Arstechnica ha stilato una prima lista. C’è per ora una buona retro-compatibilità, come da tradizione Apple, che con la versione finale ulteriormente ottimizzata potrebbe – chissà – allargarsi ancora.