Campanarò, il piccolo ristorante di Asti

Campanarò”, il piccolo ristorante in Asti.
Indirizzo: Corso Alfieri, 36 – 14100 Asti
Recapiti tel.: 0141 – 33252
Giorno di chiusura: mercoledì e sabato a pranzo.
Orario di esercizio: mezzogiorno e cena. 
Si può prenotare e accettano tutte le Carte di Credito.
Locale climatizzato, non ha sale all’aperto.
Come arrivare, itinerario consigliato: in centro di Asti, dalla piazza del Palio il corso Alfieri direzione Alessandria, quindi verso est.
Parcheggio: antistante sulla grande ex-Caserma, a pagamento; troverai alcuni posti anche su corso Alfieri. 

Con l’aiuto del nostro nuovo segnalatore, Danilo, segue questa mia recensione. In adolescenza ci ho vissuto alcuni anni ed Asti e mi è rimasta nel cuore, sebbene io ami la Romagna; questo locale mi è stato presentato da Danilo, un mio ex-compagno di scuola, un gourmand piemontese, ormai nostro segnalatore: dopo alcuni convenevoli, abbiamo pranzato in tre con varietà di assaggi ed ottimi vini.  
“Campanarò” nasce nel 2008 ma dopo pochi anni si sposta nella sede attuale di C.so Alfieri 36, su un locale più grande di quello precedente, comunque sempre di medie dimensioni. Dico: locale “piccolo” fa rima con “buono”; piccolo come piace a me, la dimensione del ristorante, a mio avviso, va a discapito della qualità del cibo (più sarà grande, inferiore sarà il prodotto proposto). Questo ristorantino di Asti è chic, delicato, un ambiente caldo ed accogliente. Duilio e Susanna sanno come fare e si vede la passione che li comanda. Hanno capito che “piccolo si gestisce bene e quindi si mangia bene”. Che sia un posto valido si intuisce anche dalle notevoli “placche adesive sulla porta” (la carta d’identità del locale!) blasoni veri e propri attribuiti in pochi anni di vita. La specialità, ovviamente, sarà la cucina piemontese, con un netto riferimento alla purezza delle materie prime, freschezza degli ingredienti, una virtù rara a trovarsi, così i cibi semplici proposti risulteranno digeribili e gustosi sempre se ci sarà la maestria di una regia, che qui riscontriamo.

Ho chiesto al titolare quale fosse, secondo lui, il “piatto-clou”del suo locale, la risposta è stata: “Il vitello tonnato con salsa senza maionese”; ci credo, la ricetta della semplicità genuina, l’ho mangiato ed il savoir-faire era chiaro nel piatto, sposando la alta qualità. In autunno è il regno dei tartufi e abbiamo sgranato gli occhi, e il naso, per le trifole enormi viste girare sui tavoli! Sottolineo la Trippa come leccornia del locale, pasto povero, come ebbi a scrivere alla Festa Artusiana: i trippai fiorentini antesignani del mangiare “povero” oggi divenuto…”ricco”!
Dimensione del locale: medio/piccolo, accogliente, fine.
Note aggiuntive sul locale: nuovissimo.
Servizi igienici: ottimi, puliti, carta e dosatore per mani.

Target $$$: da medio a medio/alto, dipende dalla carta, dalla… trifola!

La Cucina come area: moderna, razionale, pulita.
Le eventuali note sulla cucina: Piemontese, classica.
Direzione & chef: Duilio e Susanna.

Descrizione Menù:
– Antipasti piemontesi; carne cruda alla monferrina (voto 10), lingua, bolliti, frattaglie; insalata russa (voto 10); sformatini di verdure (voti 9); Vitello tonnato rivisitato con saletta senza maionese (voto 10 e lode); Terrina farcita alle prugne; Bocconcini di tacchino al pepe rosa; Tortini di pomodoro e garni di senape. 
– Primi piatti: Agnolotti “Gobbi” (tagliati con una rotella chiamata “il gobbo”); Ravioli alla zucca (un richiamo ferrarese?); Ravioli alla borragine; Gnocchi in varie salette; Tagliolini; Lavagnette di Merluzzo (voti: minimo da 8 a 10).
– secondi piatti: Spezzatino di cinghiale alle prugne; Stracotto di manzo alla Barbera (voto: 10 e lode); Coniglio; Faraona al Moscato; Polpette su crema di peperoni; Trippa (Voto 10 e lode); ecc.
– contorni: Verdure di stagione. Regno dei Peperoni!
– Dolci: Mousse di Castagne al cioccolato fondente (voto 10); Idem ma al gianduia; Budino di pere (voto 10); “Bonet” bianco (dolce piemontese, anche scritto Bunèt); Bavaresi di frutta fresca; Crostate;
– caffè, amari: ottima scelta.
– Nel Cestino: Pane fatto in casa (ottimo) e gli immancabili grissini fatti a mano (voto: 10 e lode + menzione speciale).

Note sul menù/Piatti consigliati: Vitello tonnato; Trippa; Antipasti (tutti).

La Cantina/La Carta dei Vini: Grandi etichette a prevalenza piemontesi, rossi importanti; vini-rarità da vitigni autoctoni come il Ruché; Albarossa; Gamba del Penice; Timorasso: eccellenze, quasi chimeriche.
La carta dell’acqua: Bottiglia piccola di qualità.
L’Olio, il sale & l’Aceto: scelta di oli liguri; aceti vari.
Miniere gastronomiche: Carne cruda alla piemontese; Bagna Cauda piemenotese doc. Grissini sottili, fatti a mano.

“Sulla Porta”: Il locale è insignito sulle seguenti Guide:
4live.it 
Gambero Rosso
Guida de L’Espresso
La Gola
Guida Critica Golosa
Selezionato by Paolo Massobrio
Trip advisor (vincitore)
Mangia Rozzo
Due Spaghi
Celiachia fuori casa.

Cosa c’è da vedere in zona: Battistero di San Pietro, antichissimo, romanico, stupenda conservazione; La città di Asti, centro storico; lo storico Palio di Asti.
In definitiva: ottimo a mezzogiorno per lavoro; la sera è persino stupendo.

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