Locanda Appennino
Indirizzo: Via Stradanuova, 48 – Predappio FC
Recapiti tel. 0543/922589
Giorno di chiusura: mai.
Orario di esercizio: pranzo/cena.
Chiusura per ferie: mai.
Si può prenotare e accetta tutte le Carte di Credito.
Locale è climatizzato? Si (ma era caldo).
Locale ha sale all’aperto? Si.
Parcheggio: Antistante, di proprietà. Non è all’ombra.
Come arrivare, itinerario consigliato: portarsi a Predappio, se si arriva da Forlì con la statale arriveremo in città, andare diritto, portarsi fuori dalla cittadina, lasciato il cimitero sulla destra, dopo 1 km troverete a destra la Locanda Appennino, attento se arrivi veloce puoi saltare lo slargo.
Conosco da oltre 25 anni il ristorante Locanda Appennino, la nuova gestione è di stampo giovanile, dinamica, attiva, motivata, dedita al servizio del cliente: lo vedi da come si muovono tra i tavoli, dal menù e, meno male, da quello che ti portano in tavola. Locanda Appennino esiste dal 1958, nata come semplice osteria (una prassi comune ai più) ha modificato col tempo il locale e di decennio in decennio, ha cambiato, migliorato il proprio menù giungendo, in 3 gestioni, a quella attuale, degna della massima attenzione. Menù di base sempre romagnolo ma con spiccate tenaci gustose rivisitazioni. Comunque ho già praticato alcuni pranzi di lavoro con la nuova gestione e ho degustato l’evoluzione della Locanda Appennino che da romagnolo ad uno stile “progressista” e di alto livello.
Particolare attenzione agli ingredienti ma anche alla base della cucina romagnola.
E’ anche dotato di camere. Lo staff, giovanile sia di età che di mentalità, è sapiente ed esperto, e sarà la chiave di lettura della moderna ristorazione: il primo chef è il maestro Davide Grumbianin, l’ho già visto altre volte al lavoro, serio, felice, realizzato sui fornelli, un lavoro che definirei massacrante, molto ripetitivo, duro per gli “odori” che snervano alla lunga, ci vuole una forza interiore per riuscire e serve il cuore per ottenere risultati! Lo vedevo sempre in divisa come la scuola, l’etichetta, l’igiene e l’etica lo impone; al suo cospetto troveremo un giovane chef, il maestro Elia Gattella essendo stato allievo del magnifico locale “La Frasca”.
Nella recensione sono d’accordo con la direzione e rimango sorpreso dai piatti più semplici, gli Gnocchi, banali se vuoi, ma i più difficili per il condimento, relativamente semplice. Evidenzio l’utilizzo di materie prime, eccellenze in certi casi, ricercate e soggette a rigide osservanze quali presidi slow food. Anche molti chilometro zero.
Dimensione del locale: ampia sala esterna ricavata da pochi anni; due ampie sale interne, una più piccola.
Tavola: elegante, fine, classe, buon gusto.
Servizi igienici: bagni per i 2 sessi, un po’ piccoli ma ben dotati di carta asciugamani e dosatore sapone. Pulitissimi.
La Cucina come area: Parzialmente a vista mediante grande vetrata posta sulla porta, cucina moderna razionale pulita efficace.
Cucina: Romagnola con un coraggioso stampo d’avant-garde.
Direzione e chef: Maitre de salle: maestro Roberto Celli; 1° Chef, Maestro Davide Grumbianin; 3° cuoco: maestro Elia Gattella (ex-La Frasca). Voto attribuito allo staff: 10.
Target del locale $$$. Ristorante: medio/alto; Pizzeria: medio.
Descrizione Menù:
– Antipasti:Tartare di tonno su crema di ricotta al lime con piccola aggiunta di pesche nettarine (voto 9+); Rapa rossa rivisitata; Tartare di fassona con uova di quaglia ecc.; Scaloppina di foi gras arrostita al timo con olio ghiacciato Brisighella dop e mostarda alla cipolla di Tropea (voto 9).
– Primi piatti: Tagliatelle, tortelli, cappelletti, conditi ai porcini (voti 9); “Chipirones di Formentera” con rucola e aceto balsamico; agnolotti al fondente di bufala con gamberi tropicali; “Gnocchi di ricotta bio, mantecati con burro d’alpeggio, con scaglie di formaggio di grotta della “solfatara della Prè” (voto 10 e lode); Strozzapreti con scalogno caramellato, prosciutto croccante e rosmarino; Passatelli verdi alla “clorofilla di basilico”, con pomodorini e spuma di bufala; Pappardelle al ragù di cinghiale al profumo di ginepro; Mezzelune alla crema di formaggio con ciccioli di pancetta di Mora Romagnola (presidio Slow Food) su mousse di patate viola e riduzione al sangiovese; Passatelli alle cozze dell’adriatico, punte di asparagi e soffice di formaggio feta.
– Secondi piatti: Reale di maialino al latte con paprika dolce pure di piselli e mela caramellata; Costolette d’agnello gratinate; Filetto di Manzo ai porcini; Tagliata di manzo ai porcini; Porcini fritti e trifolati; Scelta di salumi di mora romagnola (voto 10 e lode); Coniglio rosolato alla romagnola con patate arrosto; Carni alla griglia; Fiorentine (si sente l’influenza della vicina Toscana); Filetto irlandese al pepe verde/all’aceto balsamico/ala Woronoff. Scaloppina di foi gras, arrostita al timo, con olio “ghiacciato” di Brisighella e mostarda alla cipolla di Tropea; Salumi di Mora Romagnola, salsiccia conservata nella cera delle api, stagionata nella cenere, salame, prosciutto crudo, lardo, pancetta, ecc (massimi voti per i salumi tutti di provenienze by aziende bio/presìdi Slow Food).
– Contorni: Ottimo il tortino/sformatino (polpetta) di rapa rossa con ricotta, su insalatina di carote e crema di gorgonzola (voto 10 e lode e menzione); Arrosto di zucchine alla parmigiana rivisitate con “gelato di parmigiano reggiano dop 18 mesi” e pesto leggero al basilico; Contorni di stagione.
– Pizze: La sera funziona la pizzeria, grande forno a legna; impasto a lievito-madre con saggia lenta lievitazione di 48 ore. Tutti i soliti gusti di pizze. (Non abbiamo test in merito).
– I dolci: Mascarpone ai 4 formaggi; selezione di dolci romagnoli fatti in casa. Stracadènt alla albana secca.
– Caffè,amari: ottima scelta.
– Nel Cestino: troverai una golosa piadina fritta; ottima focaccia romagnola, grissini artigianali; il pane è di loro produzione, raro.
La Cantina/Carta dei Vini. 150 etichette, 80% regionali, grande coraggiosa scelta di Sangiovese, un terreno/zona votato al grande rosso padre del Brunello. Grande scelta di birre con dedicata “Carta delle birre”.
E la carta… dell’Acqua! Acqua in caraffa (in Francia è gratuita, “Eau carafe”, carissima quella in bottiglia) ma ci sono anche le bottiglie di vetro.
– L’Olio, il sale & l’Aceto: ottima scelta con oli dop doc e biologici. In tavola un raro olio di oliva extra vergine dop di Predappio: i tempi cambiano, anche per gli oli a Predappio…
Piatti consigliati: Gli Gnocchi come citati nel commento, anche in estate, sapore delicato, rotondo, basico. Un sangiovese beverino o un bollicine.
Voti finali: Locale: 8; Servizio: 9 e 1/2; Menù: da 8 a 10 e lode; Conto: 9.
“Sulla Porta”: il locale ha queste “Placche”, è citato su queste Guide:
4live.it
– Accademia Italiana della Cucina
– Ristoranti e Delicatessen
– Club della Braciola (selezione su 200 locali)
– TripAdvisor
Puoi anche provare, in zona, questi Ristoranti: (indicare recensioni/segnalazioni, se in essere):
– Ristorante Dal Moro, Predappio: cucina tipica romagnola.
– Agriturismo Gli Ulivi, Via Montemaggiore,3 – Predappio; cucina romagnola, ottime fiorentine (carni Limousine di loro allevamento);
– Bruschetteria Anni 20 a Predappio, dal Baffo: tipica mitica osteria la prima in Italia per la bruschetta: Guinness dei Primati per la bruschetta più lunga del mondo!
Cosa c’è da vedere in zona. Come ha detto il sindaco di Predappio Frassineti: “Predappio rappresenta la storia del ‘900 (…); sbagliato è non riconoscerlo”. In città, vedere: Piazza Garibaldi; Palazzo Verano; Casa natale di Mussolini; “Scalea” di accesso a Palazzo Verano; Casa del Fascio; la stupenda Basilica di S. Antonio da Padova; Pieve e Cimitero di S. Cassiano; Rocca delle Caminate; Suggerisco di non perdere la gara in salita automobilistica “Predappio-Rocca delle Caminate”, si svolge in primavera. L’Appennino romagnolo a pochi chilometri.
In definitiva: ottimo locale per pranzo di lavoro (menù/prezzi calmierati a pranzo) ma anche la sera per mangiare bene e prendersi una boccata d’aria.
Gigi Arpinati