Intervista esclusiva ad Alessandra Leahr transessuale italo-brasiliana. “Tra 20 anni mi vedo una donna felice e soddisfatta. Ora le uniche difficoltà che incontro sono dovute al fatto che la gente non è ancora pronta, non si tratta di cattiveria”. “Sono nato un ragazzino normale però sentivo questo bisogno di esternare la mia femminilità. Comunque mi piace anche la mia parte maschile. Ci tengo a dirlo. Me ne sono sempre accorta di essere “diversa” perchè sono nata in una famiglia con tanti maschietti come mio fratello e i miei cugini.
Ricordo che ero molto giovane e che i miei genitori mi portarono subito dallo psicologo per capire che c’era qualcosa di “diverso”. Sapevo di non essere uguale agli altri ragazzini ma era una cosa molto naturale. Quando sono andata iscrivermi a scuola superiore a Riolo Terme ho avuto le prime difficoltà. Già a 15 anni cominciai a prendere gli ormoni.
So che non si tratta di cattiveria, ma è la gente che non è ancora preparata a convivere di persone come me. Lo sfruttamento della prostituzione lo considero una cosa orribile. Io non mi sento “sfruttata”. Se noi pagassimo le tasse non pagheremmo tanti soldi per pubblicizzarci in siti per annunci. La cultura del sesso c’è ovunque. Le persone non vogliono vedere gli altri felici. Per vedere la prima parte dell’intervista cliccare nell’immagine in alto.
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