“Catalunnia” è parlar male di Barcellona.
Ma la signora – poveretta – della pubblicità che un giorno la sua vita felice è irrimediabilmente virata in tragedia perchè ha scoperto di avere il colesterolo sopra 200, si può denunciare per procurato allarme e terrorismo mediatico? Come la vedete una class action?
“Primavera” è quando smetti di lamentarti del meteo infame e cominci a lamentarti delle allergie infami.
“Le cose belle succedono solo a chi vuole che succedano” (credente)
“Le cose belle succedono solo a casaccio” (non credente)
“Le cose belle succedono solo a chi se le merita” (ottimista)
“Le cose belle succedono solo a chi non se le merita” (pessimista)
“Le cose belle succedono solo a chi ha il parente o l’amico giusto” (italiano).
M: “Se muoio voglio che mi seppellisci col tuo gatto”
Y: “Ma se ti è sempre stato sui coglioni…”
M: “Appunto per quello!”
L’immagine che ha commosso il web (ieri; oggi, chissà): il piccolo profugo che regge il cartello “Sorry for Brussels”.
Al di là del fatto – e non è una sottigliezza – che quel bambino conosce l’inglese molto meglio del 90% degli italiani su Facebook (“Pray for Bruxelles” è come dire “Prega per Florence” o “Prega per Naples”, poi fate voi); al di là di questo, mi chiedo: perché i media insistono tanto a sbatterci in faccia quella foto?
Allora ricapitolo mentalmente i passaggi sottintesi di tutta questa vicenda mediatica. E cioè: i profughi arrivano in Europa; l’Europa li rifiuta; alcuni di loro (quelli cattivi) bombardano l’Europa e ci vogliono uccidere tutti. La colpa dell’Europa – degli europei, di noi tutti pertanto, italiani inclusi – è quindi di essere la terra promessa e inaccessibile, una civiltà superiore inarrivabile per quelle bestie, di impedire a loro, a quei poveracci, di sentirsi persone migliori assimilandosi a noi.
Invidia, eccoci arrivati.
La volpe e l’uva.
Questi si suicidano pur di ammazzare anche noi, così la smettiamo di essere meglio di loro.
E trovo che non ci sia nulla di più italiano di questo modo di ragionare.
Che infatti è stato inventato dai media italiani.
Attentati di Bruxelles: 31 morti e 260 feriti. Ma per le autorità egiziane si è trattato solo di un incidente d’auto.
Attentati a Bruxelles, Salvini: “Stavo andando all’aeroporto”.
Non è strano che sia stato beccato mentre faceva l’unica cosa che può fare a Bruxelles: andarsene.
Faccio zapping disperatamente per cercare di capire cosa sia successo in Belgio, ma le uniche parole che provengono dai tg sono un’escalation di violenza e morbosità, una gara a chi racconta i dettagli più sanguinolenti, macabri e, naturalmente, inutili. Le notizie? Contiamole fra le vittime.
Cuba: Raul Castro stringe la mano a Obama. Poi gli hanno portato via le tenaglie.
Il 21 marzo
è
la giornata mondiale
della
poesia.
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