Il Passatore 162 anni dopo

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«Il 25 gennaio, dopo 162 anni, il Passatore riprenderà il teatro di Forlimpopoli. Alle ore 21,00 al teatro Verdi si ripeterà infatti la sera memorabile del 25 gennaio 1851». Questa è l’accattivante presentazione dello spettacolo: “Il brigante, il ladro, l’amante” che andrà in scena a ‘Frampul’. È la storia, un po’ rivisitata, di Stefano Pelloni detto il Passatore. La regia e la drammaturgia del gruppo sono coordinate da Maria Letizia Zuffa. La storia del Passatore, come quella di molti film western, è una storia truculenta e “sporca”. Niente eroi. Nessun personaggio positivo. Vittime e carnefici, inseguiti e inseguitori, sono crudeli e spietati, oppure esecutori di un dominio prepotente e sfruttatore, sia poliziesco che sociale che imperava nella Romagna papalina fra il 1845-55.

Come nella storie dei film di Peckinpah, (‘Mucchio Selvaggio’), o di Quentin Tarantino, pensate all’ultimo ‘Bastardi senza gloria’, tutto è sporco, polveroso, sanguinolento, e perciò appare drammaticamente vero .Nella storia del Passatore è lui il regista che opera direttamente nella realtà con azioni e gesta furbescamente messe in scena, quasi recitate. Qui scatta il gioco del mito: così da quegli uomini, senza Dio, patria e famiglia, artefici di tante malefatte, anche con versamento di fiumi di sangue ,sembra sgorgare una scintilla di lealtà e giustizia.Se poi si pensa che in qualche modo le imprese di Pelloni incrociarono quelle di Garibaldi, si può capire, senza bisogno di scandalizzarsi tanto, come Giovanni Pascoli abbia scritto questa strofa:

Romagna solatìa dolce paese
cui regnarono Guidi e Malatesta,
cui tenne pure il Passator cortese
re della strada, re della foresta.

E dall’esilio a New York dove si era rifugiato, Garibaldi nell’ottobre del 1850 scrisse una lettera che diceva così:”Le notizie del Passatore sono stupende… Noi baceremo il piede di questo bravo italiano che non paventa, in questi tempi di paura, di sfidare i dominatori”.Noi di Malocchi&Profumi ci siamo divertiti a immaginare il Passatore durante la sua più famosa impresa :la presa di Forlimpopoli con l’incursione in teatro , nell’arco della serata si dipanano flash-back che servono a comprendere tutta la storia fino al drammatico, inevitabile epilogo finale.

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