Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta e condivisa da tutti i genitori degli atleti del GS Forlì Nuoto, inviata tra domenica e lunedì, a tutti i consiglieri comunali, al presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco, all’assessore Samorì e al dirigente Ufficio Gare Avv. Pini.
«La vicenda che da settembre ha portato il Gs Forlì Nuoto all’onore delle cronache, dopo sette mesi di difficoltà e di battaglie, non è ancora stata risolta anzi quando sembra essere ad un passo dalla soluzione, sorprendentemente ripiomba nel caos. Facendo un passo indietro e rielaborando dall’inizio l’intera vicenda, vedremo che a settembre 2016 i soci del Gs Forlì Nuoto, cioè i suoi atleti, apprendono che l’ente di promozione sportiva Aics, ente al quale sono sempre stati affiliati, non intende più rinnovare l’affiliazione (dopo più di trent’anni di affiliazione!) se non si aderirà alla nuova squadra unica che si andrà a creare: la Rari Nantes Romagna. Del progetto di squadra unica oltre al nome e alle cariche direttive non c’è molto altro ma il messaggio è chiaro: se non entrate nella squadra unica non potrete più nuotare nella piscina di Forlì perché per voi non c’è più posto! Questo è, in estrema sintesi, il racconto dei fatti per come è andata.
Di fronte ad un sopruso calato dall’alto senza alcuna possibilità di scelta, i ragazzi e i genitori del Gs Forlì Nuoto hanno preferito non sciogliere la squadra e rimanere uniti con i loro allenatori e cominciare una battaglia per farsi riconoscere il diritto di nuotare nella stessa piscina che li ha visti crescere. Dopo due mesi e mezzo di incontri con l’ufficio Sport, la partecipazione a tutti i consigli comunali e la nomina della Commissione di controllo e vigilanza della piscina, finalmente vengono accordate al Gs Forlì Nuoto 31 ore settimanali “provvisorie”. Anche se tale traguardo può sembrare a prima vista positivo, in realtà questa è la prima beffa, perché le ore sono valide fino al 31 maggio 2017 dopo di che il Gs sarà di nuovo escluso dalla piscina! Infatti se la società non possiede una assegnazione definitiva non può chiedere lo spazio acqua per la stagione successiva 2017/2018. Ma 31 ore settimanali non sono sufficienti per far nuotare tutta la squadra, dagli esordienti C che frequentano le elementari agli assoluti che frequentano l’università, quindi i ragazzi più grandi e i loro genitori decidono di lasciare il posto ai più piccoli e di pagare per tre volte alla settimana l’ingresso in utenza libera (€ 5) per potersi allenare anche senza i loro allenatori che sono costretti a rimanere sugli spalti e a comunicare con loro a gesti.
La situazione non è certo l’ideale per prepararsi alle gare di nuoto, nonostante ciò i risultati arrivano ugualmente visto che ci sono ben otto partecipanti ai campionati italiani invernali che si terranno la settimana prossima a Riccione. Ritornando alle beffe… le proteste continuano, i consigli comunali si susseguono e ormai la mala gestione della piscina è un argomento fisso ma la situazione non si sblocca, il Comune o meglio l’ufficio Sport rimane sempre impassibile alla situazione. Incontriamo anche il Sindaco, Davide Drei, e l’assessore allo Sport, Sara Samorì, prima di Natale che promettono di risolvere la questione e dare una risposta alla domanda che tutti si fanno: come mai se fino alla scorsa stagione c’era posto per tutti, quest’anno nonostante molti atleti abbiano preferito abbandonare il nuoto piuttosto che entrate nella squadra unica, il posto per gli atleti del Gs non c’è più?
Alla prima amletica domanda ne segue un’altra: perché la Rari Nantes, costituita solo a metà di ottobre 2016, può liberamente nuotare in tutto lo spazio che vuole, accaparrandosi anche di spazi fino a quel momento utilizzati da altri ora esclusi ingiustamente? Ricordiamo che la Rari Nantes è stata costituita da tutti gli enti di promozione sportiva, Uisp, Aics, Edera, Libertas e Csi anche unitamente alla società che gestisce la piscina, qui può individuarsi qualche spiegazione del perché la nuova società nuota senza avere nessuna assegnazione diretta ma utilizzando le assegnazioni degli enti anche se la sub concessione delle corsie è vietata dal regolamento… Purtroppo, ed inspiegabilmente, su questo aspetto l’ufficio sport non si pronuncia preferisce fare orecchie da mercante e soprassedere! Forse la domanda che ci dobbiamo fare in questo momento è un’altra: chi è questo gestore che sembra così intoccabile e che decide in piena autonomia chi deve o non deve nuotare nella piscina di Forlì?
È la stessa persona che scrive al Sindaco per lamentarsi perché due consiglieri, di cui uno è il presidente del Consiglio comunale e l’altro è uno dei membri della commissione di controllo e vigilanza della piscina, si sono “permessi” di entrare in piscina e porre alcune domande alla reception senza che lui ne fosse stato informato preventivamente. È la stessa persona che definisce il comportamento dei consiglieri comunali con il termine di “abuso di potere”, solo perché stavano cercando di capire e di fare al meglio il loro compito. È la stessa persona che direttamente al Sindaco di Forlì chiede per loro provvedimenti disciplinari per evitare che in futuro altre spiacevoli situazioni possano poi creare un danno al Comune (velata minaccia?). E’ la stessa persona che quando riceve una richiesta dall’ufficio sport del Comune per assegnare al Gs Forlì Nuoto altre 30 ore settimanali circa, dopo che verifiche fatte dallo stesso ufficio hanno evidenziato un grave sotto utilizzo (seguendo anche la forte indicazione contenuta nella mozione approvata in Consiglio Comunale il 28 febbraio scorso), risponde stravolgendo la richiesta diminuendo il numero delle ore (ne toglie circa 6) e modificando gli orari e le corsie rendendola così non usufruibile per una società agonistica. Questa un ulteriore beffa arrecata dal Gestore, con la differenza che, oltre al GS, in questa occasione anche lo stesso Comune di Forlì viene calpestato ed inascoltato!
Ricordiamo che la settimana scorsa i Vigili del Fuoco e l’Ausl sono andati in piscina per effettuare delle verifiche a seguito di segnalazioni inoltrate per verificare se l’impianto fosse conforme alla norme di sicurezza e igieniche, la situazione trovata non è stata per nulla edificante, almeno da quanto si apprende dai giornali. È bene evidenziare che si sta trattando di un impianto comunale, quindi pubblico, erogante un servizio pubblico a tutta la cittadinanza. Martedì prossimo ci sarà l’ennesimo Consiglio comunale con ancora i problemi della piscina all’ordine del giorno, oltre al quesito sul perché il Comune avesse in carico le utenze di acqua ed energia elettrica della piscina, sul perché l’ufficio Sport non si è fatto carico di notificare al gestore varie inadempienze accertate, sarà ancora l’ennesima beffa per il Gs Forlì Nuoto e per i suoi ragazzi?»
I genitori del GS Forlì Nuoto