Nerodichina

<p>Nerodichina è la rubrica curata dall’architetto Giancarlo Gatta.</p>

L’ex Opera Nazionale Balilla a Forlì

piscina ex gil o ONB

Non stupisce che molti non conoscano la scala elicoidale presente nella palestra dell’ex Opera Nazionale Balilla, edificio progettato dall’architetto romano Cesare Valle, realizzato fra il 1933 e 1935, presente in viale della Libertà a Forlì, come non stupisce che pochi ne conoscano la genesi, la sua evoluzione, il suo ampliamento, avvenuto nel 1941, fino al L’ex Opera Nazionale Balilla a Forlì

Ti faccio vedere i sorci verdi

sorci verdi

Espressione minacciosa, d’uso comune a Roma ma anche nel resto d’Italia, che prefigura l’avvio di un processo irto, difficoltoso e non senza sofferenze o, in forma più pittoresca, col significato di far vedere qualcosa di straordinario. Incerta l’origine della singolare espressione e di difficile attribuzione mentre un riferimento certo vola alla 205° squadriglia da bombardamento Ti faccio vedere i sorci verdi

Giuseppe Mengoni: l’architetto romagnolo che cambiò Milano

Archivio Mengoni

Milano non ha certo bisogno di essere presentata né tantomeno occorre sottolineare la sua centralità per quanto attiene il mondo della finanza, dell’industria, della moda, del design e della cultura in generale. La centralissima piazza del Duomo, poi, con il suo collegamento attraverso la famosa galleria Vittorio Emanuele II alla Piazza della Scala, è il Giuseppe Mengoni: l’architetto romagnolo che cambiò Milano

Un forlivese dimenticato: Guido Agosti

Guido Agosti

Ho più volte sfogliato una rivista mensile che ho in ufficio, pubblicata nel 1927, ma mai mi ero soffermato sull’articolo titolato “Guido Agosti” perché a me, quel nome, non diceva proprio nulla e non lo associavo a niente di conosciuto. Caso ha voluto che, a differenza delle altre volte, scorrendo velocemente l’articolo, a metà colonna Un forlivese dimenticato: Guido Agosti

Rocca di Ravaldino o di Caterina Sforza?

collage Rocca Ravaldino

Oggi l’unica rocca rimasta a Forlì è quella di Ravaldino, chiamata anche Rocca di Caterina Sforza (altri Rocca di Forlì), recentemente tornata alle cronache perché argomento trattato nella campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco. Infatti, da più arti, è stato evidenziato che la rocca forlivese è una di quelle, fra le tante in Romagna, Rocca di Ravaldino o di Caterina Sforza?

Lavori incompiuti nelle facciate del liceo con il “pi-greco”

liceo artistico forli

Spiace, e anche delude, constatare che la sede del Liceo Artistico e Musicale Statale forlivese è ancora scorticata, “spellata”, senza il suo originario rivestimento a causa di un intervento di messa in sicurezza delle facciate esterne. Sono, infatti, passati diversi anni da quando una ditta, probabilmente su incarico pubblico (non conosco i dettagli), intervenne per Lavori incompiuti nelle facciate del liceo con il “pi-greco”

La grande Filanda Maiani

filanda maiani

Misterioso il fatto che vi siano pochi studi e pochi approfondimenti, rare e sporadiche le pubblicazioni, su quale fosse la consistenza industriale nella città di Forlì fra fine ‘800 fino alla prima guerra mondiale e, anche, durante il Ventennio ma che vide la presenza d’importanti attività quali la Bonavita, la Mangelli, la Bartoletti, i Cantieri La grande Filanda Maiani

Rocca delle Caminate 1943-1944

rocca delle caminate 1943

Rocca delle Caminate è un castello a cavaliere della collina tra la vallata del Rabbi e quella del Ronco, la cui storia ultramillenaria è ancora tutta da scrivere. Dista da Forlì una quindicina di chilometri, ma si raggiunge anche da Predappio, o da Meldola, percorrendo, da entrambi i lati, più o meno sei chilometri. Se Rocca delle Caminate 1943-1944

Società Anonima Orsi Mangelli, per chi la ricorda sempre e solo “La Mangelli”

palazzina Orsi Mangelli

Forlì fra la fine dell’ottocento e i primi del novecento fu una delle prime città più industrializzate d’Italia e molto fiorente era il mercato dei “bachi da seta” perché dalle nostre parti cresce facilmente il gelso le cui foglie ne sono il principale nutrimento. Di conseguenza, si svilupparono le filande fra cui la Maiani, ancora Società Anonima Orsi Mangelli, per chi la ricorda sempre e solo “La Mangelli”