Giochi Sacri. Capisco che 8 mesi sono lunghi da passare (per Rosanna Fratello erano già lunghi tre mesi) che non so davvero come scusarmi per questa latitanza. Diciamo che confido nella comprensione dei Romagnoli. Per recuperare, per lo meno in mole e in numero di pagine, vi consiglio questo romanzone che se da una parte fa luce su una società che da noi è un po’ troppo idealizzata (l’India caotica sempre descritta con il profumo di spezie e di misticismo: e basta! non se ne può più, roba da frikkettoni anni 70, parte dei quali ancora vivono a Goa) dall’altra permette di avere un solo libro per l’estate, un compagno fedele che non vi abbandonerà per tutte le 1176 pagine che lo compongono.
Giochi Sacri di Vikram Chandra è un immenso affresco di Mumbai (ex. Bombay) un romanzo colossale che nella sue immense ramificazioni riesce solo a farci comprendere la complessità di una nazione che pure in tante pagine non può essere contenuta. E forse non era neanche l’intenzione dell’autore. Il mondo del romanzo è sostanzialmente racchiuso tra le strade, gli slums e le innumerevoli costruzioni di Mumbai piazza principale dello scontro tra due gangster e dell’ispettore di polizia che è l’antitesi di entrambi.
Qualcuno l’ha paragonato a “Romanzo Criminale” di Cataldo in salsa curry e in effetti il paragone ci sta tutto. C’e’ un gangster indu, Ganesh Gaitonde, in rapida ascesa che vuole prendere il controllo di Mumbai sottraendola al controllo di Suleiman Isa, capo di una gang islamica, perfetta riproduzione dei conflitti sociali tra Indù e Musulmani (dualismo proposto molto spesso nei famosi film di Bollywood). A combattere tutto ciò e a cercare di trovare un filo conduttore nella nassa di reati sparsi dai due gangster, l’imperfetto Ispettore Sartaj Sigh, raro esempio di poliziotto non corrotto in un mondo dove tutto ha un prezzo, schiacciato dal ricordo della ex moglie e dall’immagine del padre anch’egli ispettore.
La storia inizia dalla fine, cioè dal momento in cui Sartaj riesce a catturare Ganesh. Da lì si snoda la storia che procede in due direzioni opposte: Sartaj che inizia le indagini successive alla cattura per ricostruire il mondo di Gangesh e in direzione opposta il racconto di Gangesh e della sua irresistibile ascesa che si consuma tra sparatorie, violenze, investimenti finanziari, coinvolgimenti dei servizi segreti fino all’immancabile produzione di un film arrivando al momento in cui la sua strada s’incrocerà con l’Ispettore Sigh.
C’è tutto e ancora di più: tradizioni che si vanno perdendo, ragazze che inseguono i sogni nel mondo del cinema, l’indelebile e dolorosa spartizione del Pakistan e uno stuolo di personaggi che non è facile riassumere. Il tutto condito da una miriade di termini in hindi riassunti nel glossario. Non aspettatevi un romanzo sintetico. Sbagliereste approccio perchè l’India non può mica essere sintetizzata. Lasciatevi trasportare lentamente come se vi stessero facendo solcare le sacre sponde del Gange. La mole può spaventare, lo capisco ma non abbiate fretta. C’è’ la gangster story (o l’hard boiled se vi piace il termine), c’è l’amore, c’è il thriller, insomma ce n’è per tutti i gusti.
Basta solo iniziare a girare le pagine. Buona Lettura. Giochi Sacri – Di Vikram Chandra. Ed. Mondadori, 2007, pagg. 1183 – euro 22. Ed. Oscar Contemporanea, 2008, pagg. 1179 – euro 14.