Forlì non farti spazzare via dalla Bora

Basket

In un clima surreale, dove ogni partita potrebbe essere l’ultima, la Fulgorlibertas affronta Trieste in quello che ad oggi è a tutti gli effetti uno scontro salvezza. RomagnaNoi ha dato la notizia, con tanto di intervista a patron Boccio, dell’arrivo in banca di 2 milioni di euro. “È tutto a posto, ora parliamo di basket” avrebbe dichiarato in sostanza il numero uno forlivese. In giornata anche noi verificheremo la dichiarazione di Boccio e intanto, come auspica lui, parliamo di basket giocato presentando i prossimi avversari: la Pallacanestro Trieste 2004.

Persi Ruzzier, finito a Venezia, e i tre USA Harris, Wood e Diliegro, Eugenio Dalmasson plasma la sua squadra attorno a Stefano Tonut, reduce da una stagione di alti e bassi ma anche da un’estate superlativa con la Nazionale sperimentale; in cabina di regia ci sarà il rookie Issiah Grayson, folletto capace di abbinare gioco di squadra e capacità realizzative, con l’eterno capitan Carra a dare difesa e tiro da fuori. Il ruolo di guardia è affidato a Tonut, con l’altra bandiera Daniele Mastrangelo (al quarto anno a Trieste) affidabile backup che garantisce un cambio di ritmo.

Va poi segnalato l’arrivo last-minute di Bobo Prandin, che però, se ha aumentato il tasso di esperienza della squadra, non va a colmare il vuoto nello spot di ala che il mancato arrivo di Akele aveva creato. Al momento, infatti, come numero 3 sono disponibili i soli Andrea Coronica, guardia/ala dai mezzi atletici indiscutibili ma sprovvista di centimetri e tiro da fuori, e Massimiliano Fossati, che proverà a ritagliarsi qualche spazio in più rispetto alla scorsa stagione; entrambi, però, non offrono particolari garanzie, almeno sulla carta, ed è quindi probabile che tocchi a Tonut giocare parecchi minuti da ala piccola “adattata”.
Anche sotto canestro, al netto di probabili movimenti in entrata dell’ultima ora, la coperta rischia di essere un po’ corta: il mancino Murphy Holloway cerca di sopperire alla mancanza di centimetri (arriva a stento ai due metri) con grande dinamismo ed esplosività, mentre Francesco Candussi, altro prestito reyerino, dovrà continuare il suo percorso di crescita confermando le doti di tiratore e aggiungendo rimbalzi, difesa e soprattutto cattiveria sotto le plance.

A dare qualche minuto di riposo alla coppia di lunghi è arrivato, sempre via Reyer, l’ex senese Leonardo Marini, bel prospetto alla prima esperienza senior e – curiosamente – lontano parente dell’ex giuliano Davide Cantarello.
Coach Dalmasson, alla quinta stagione in biancorosso, è chiamato all’impresa più difficile: salvarsi con una squadra imbottita di giovani in un campionato ben più competitivo delle ultime due stagioni, in cui Napoli prima e Imola poi avevano agevolato l’impresa. Non sappiamo che partita sarà e soprattutto chi la giocherà con la canotta di Forlì, sappiamo però che noi saremo lì a raccontarla.

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