Progetto Start Up: 84 ragazzi alla scoperta del mondo del lavoro

Progetto Start Up

È possibile educare i ragazzi al lavoro? Questa sfida è stata raccolta dalle Cooperative Paolo Babini il Salvagente, e l’Accoglienza, che quattro anni fa hanno dato vita ad un progetto Start Up per offrire ai giovanissimi la possibilità di vivere una prima esperienza che li avvicinasse al mondo del lavoro, alle sue regole e al suo significato. Il progetto Start Up ha coinvolto, quest’anno, 84 adolescenti tra i 14 e 17 anni; nove realtà forlivesi e nove tutor hanno accompagnato i giovani nel loro percorso di sei settimane, dal 18 giugno al 28 luglio, durante il quale i ragazzi hanno potuto sperimentare le proprie attitudini e i propri talenti.

Le realtà coinvolte sono state diverse, specie del terzo settore: i giovani hanno potuto incontrare il mondo del sociale nei suoi diversi aspetti, dalla disabilità e senilità (Opera Don Pippo, Casa d’Accoglienza San Paolo e Silenziosi Operai della Croce) ai centri estivi per bambini (Welcome e Villa Gesuita); dal tema della povertà (Caritas e Comitato lotta alla fame nel Mondo) all’ippoterapia (Raggio di Sole) ed infine le attività agricole (Fattoria didattica Desidia) e cura del verde (Piada52).

Un’esperienza a tutto tondo che ha permesso ai giovanissimi di mettersi in gioco e di vivere un’estate formativa e lontana dall’ordinario. I riscontri sono stati positivi sia per i genitori, per i quali il progetto Start up ha dato la possibilità ai figli di fare delle belle esperienze di crescita, sia per i ragazzi che riportano di sentirsi arricchiti tanto da ritenerla un’esperienza da consigliare agli amici. Fondamentali sono state le figure dei tutor, mediatori tra i luoghi partner e i ragazzi, che hanno vissuto l’intero percorso con gli adolescenti che coordinavano condividendone fatiche e gioie.
Il progetto Start Up, giunto al suo quarto anno di vita, è un progetto che ha come obiettivo quello di avvicinare i giovani al mondo del lavoro, donando la possibilità ai partecipanti di misurarsi con i propri limiti e con le proprie insicurezze, ma anche di sperimentare le gratificazioni che derivano dalla fatica e dall’impegno. Un primo approccio, dunque, al mondo del lavoro per responsabilizzare al meglio gli adolescenti di oggi e quindi gli adulti di domani.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *