Chiara Kiarouge Negrini: “Smettetela di considerare i disabili come angeli in terra”

Chiara-Kiarouge-Negrini

Questa volta vi presento Chiara Kiarouge Negrini, dopo aver visto i video del suo Vblog su youtube, ho deciso di conoscerla meglio intervistandola… Eccovi la mia intervista.

Se ti va parlami un po’ di te, cosa fai nella vita? Quali sono i tuoi hobbies e le tue passioni? «Nella vita lavoro come impiegata in un ufficio comunale. Amo cantare anche se non lo faccio più molto spesso. Amo la musica in generale, mi piace uscire, andare in giro con amici, ma anche stare in casa tranquilla. Mi piace stare per conto mio, sono una pigra creativa, nel senso che vorrei fare mille cose ma molto spesso non ho voglia. Ogni tanto mi diletto nel disegno. Mi piace chiacchierare, ma anche stare in silenzio. Amo andare in moto e amo guidare la mia macchina, amo viaggiare e vorrei poterlo fare molto più spesso».

Come ti è venuta l’ idea del Vblog? «Ho iniziato a fare video su YouTube ormai quasi 11 anni fa per puro caso una notte. O meglio un mattino poiché erano le 4 del quando ho messo online il mio primo stupidissimo video. Da lì è stato un percorso in continua evoluzione che si è modificato sia con il modificarsi della mia vita, sia con i cambiamenti della piattaforma YT. A volte ho provato a creare un blog scritto, ma parlare in video mi è sempre venuto più facile in un certo senso, anche se mi è sempre piaciuto scrivere».

Qual è il tuo rapporto con la tua patologia? «Con la mia patologia ci convivo da quando sono nata, quindi per me è un vivere normale, non conosco una realtà diversa. Mi rendo conto di avere qualcosa che “non va” solo nei momenti in cui devo scontrarmi con persone o società in generale, che non perdono occasione di farti sentire diverso e “bisognoso”. Non mi sono mai posta limiti particolari, forse solo l’età sta iniziando un po’ a pormeli».

In uno dei tuoi tanti video parli del problema dell’ispiration porn, approfondiresti questo concetto? «Il 99% delle persone che hanno qualche tipo di disabilità, si sentono troppo spesso additate come “esempio” per gli altri, per chi si lamenta di sciocchezze o per chi si abbatte alla prima difficoltà. Ci sono migliaia di immagini utilizzate per creare ispirazione, sulle spalle di una persona con disabilità, come a voler dire “ma di cosa ti lamenti, guarda che potrebbe andare peggio”. In questo modo si fa oggetto di una persona, prendendola in considerazione solo perché disabile, e se ne fa “uso” terapeutico per altri. Alquanto inquietante a mio avviso. Non ho mai tollerato il pietismo e gli atteggiamenti compassionevoli nei miei riguardi, non fanno altro che accentuare la diversità. Così come non sopporto di sentirmi dire frasi come “sei coraggiosa”, “hai una gran forza dentro”, sei un esempio per tutti”, ecc. Il concetto è il medesimo, pensare che solo perché ho una disabilità fisica, allora sono un esempio per la società. Questo è sbagliato. Profondamente sbagliato. La disabilità non mi mette nè al di sopra e nè al di sotto di altri, non mi eleva e non fa di me in automatico (perché chi dice frasi del genere quasi mai mi conosce) un ispirazione».

Link: https://www.youtube.com/watch?v=REvEKkzxRJ8

Secondo te, che cosa si potrebbe fare concretamente per cambiare la visione negativa- pessimista della disabilità? «Beh, smettere per esempio di considerare le persone con disabilità come angeli in terra. Considerare le persone, persone. Con difetti e pregi come chiunque altro. La speranza di un cambiamento c’è e qualche piccolo cambiamento pian piano si vede, ma sradicare dalla mente umana certi preconcetti ormai fossilizzati è estremamente difficile. Esempio lampante lo stiamo vivendo in questi giorni con le paralimpiadi, dove gli atleti chiedono di essere chiamati solo atleti o campioni e non “eroi”, “poverini” o altro, ma puntualmente in questo evento come in altri, l’associazione “disabilità”/”pietismo” è sempre presente».

Se volete conoscerla anche voi potete visitare:
KiaRouge(Instagram)
KiaRougeLife(YouTube)
http://instagram.com/kiarouge
http://youtube.com/kiarougelife
http://facebook.com/kiarougepa.

Le parole di Chiara ci dimostrano che la disabilità non è così vincolante come si pensa. Proprio per questo dobbiamo prendere esempio da lei. Non dobbiamo porci dei limiti particolari, ma partire dalle nostre reali potenzialità.

Paola Negosanti

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