Finalmente un passo importante verso il restauro e il recupero della ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità di Predappio: il progetto, elaborato dallo Studio Cesare Valle di Roma, ha vinto la gara appositamente bandita dal comune della valle del Rabbi.
E’ stato un percorso lungo di impaziente attesa, esasperata anche da lungaggini burocratiche non prive di una certa indolenza.
La commissione, preposta alla valutazione delle varie proposte tecniche pervenute, ha riconosciuto pienamente lo spessore progettuale, architettonico e ingegneristico, elaborato dal celebre studio romano che, fra l’altro, riporta a Predappio la fama e il prestigio del proprio fondatore Cesare, maestro dell’architettura italiana, già progettista della locale sede dell’ex G.I.L. , gioiello architettonico razionalista.
Al tempo stesso costituisce motivo di grande soddisfazione sapere che due forlivesi, l’arch. Giancarlo Gatta e l’ing. Alberto Gentili, sono componenti essenziali del team tecnico Valle che con tanto impegno ha lavorato al progetto e con altrettanta cura è pronto a realizzarlo.
Adesso, trascorso il periodo previsto per eventuali ricorsi che, comunque, paiono improbabili, visti i motivati margini di giudizio di ogni progetto, e affidato, dunque, l’incarico esecutivo ai progettisti vincitori, si dovrà davvero tradurre la sinergia tra i finanziamenti ed il progetto stesso, magari anche procedendo per stralci secondo una priorità d’intervento.
Il lavoro da fare è notevole, dalle coperture ai solai e via giù a scendere, occorre, poi, verificare tutta la struttura sotto il profilo ingegneristico, infine mantenerne tutta l’originalità architettonica attraverso un restauro appropriato: decenni di vergognosa incuria e abbandono hanno lasciato il segno, tanto che ricordo di aver celebrato in un mio trascorso articolo persino una pianta di fico, cresciuta gagliarda proprio su un terrazzo della Casa del Fascio, quindi nell’indifferenza di chi preferiva correre dietro a premi, interviste, telecamere e sogni fondativi di una nuova storiografia sul fascismo.
Conosco entrambi i forlivesi, oggi partecipi del progetto Valle: tutti e due parteciparono, pochi anni fa, ad un ciclo di tre conferenze, da me promosse nell’ambito della mostra storico documentaria “Il Paese del Dittatore”; con l’arch. Gatta ho, inoltre, condiviso la cura del volume “Predappio al tempo del duce. Il fascismo nella Collezione Fotografica Franco Nanni” ed ho collaborato per la sua recente opera “Predappio. Il racconto di un progetto compiuto, 1813-1943”. Ci sono tutte le premesse perché questi due professionisti, espressione del nostro territorio partecipino bene e con valore al progetto Valle.
Veramente pare avvicinarsi l’apertura di un cantiere di lavori attorno alla ex Casa del Fascio, avviandosi così il recupero di un edificio la cui importante volumetria è tale da consentire anche diverse destinazioni d’uso finale, davvero nell’interesse pubblico, immediato dei predappiesi e non più di conventicole politico-amministrativo-universitarie.
A tutto lo Studio Valle e, in particolare, lo scrivo per spirito campanilista, all’arch. Gatta e all’ing. Gentili, l’augurio di buon lavoro perché anche stavolta, concretamente, si giunga ad un “progetto compiuto”.
Franco D’Emilio