Nella tarda primavera sono stati rubati dall’Archivio Centrale dello Stato di Roma 970 labari dei fasci di combattimento risalenti alla Marcia su Roma. Facevano parte del prezioso fondo della mostra sulla Rivoluzione fascista organizzata nel decennale del 1932: uno dei più importanti per studiare il fascismo delle origini. Che esista un florido collezionismo di cimeli del Ventennio, si sa da tempo: d’altra parte, il periodico riemergere dell’annosa questione del Museo del fascismo, da Predappio a Roma, ne conferma la persistente vitalità.
Da responsabile di museo, mi permetto tuttavia di osservare che solo un luogo pubblico destinato alla conservazione degli oggetti al di là delle generazioni permette alle cose di sopravvivere davvero. Le collezioni private promosse da affezionati appassionati non hanno futuro: sono destinate a finire prima di quanto si possa pensare. Per questo, non a caso, i materiali della mostra del ’32 finirono in un archivio di stato.
Roberto Balzani